14 Aprile 2014

Renzi e Martina contro la casta dei contributi agricoli

Approvazione e sostegno da parte di Coldiretti per la posizione assunta dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, e dal capo del governo, Matteo Renzi, sui contributi agricoli alla casta di intoccabili.

Il commento di Roberto Moncalvo arriva dopo l’intervista al quotidiano La Stampa, nella quale Martina ha affermato che "L'Italia toglierà i contributi agricoli a banche, assicurazioni, società immobiliari ed enti pubblici. Si tratta di circa 3000 soggetti che rappresentano lo 0,2% della platea dei beneficiari ma che in questi anni hanno assorbito il 15% del sostegno all'agricoltura".

Il Ministro ha ribadito sempre su La Stampa che “L'allargamento della black list è la prima scelta strategica di un programma sul primo pilastro Pac che dovrà anche mettere a disposizione i fondi per interventi molto forti in diversi settori strategici. [...] Noi vogliamo investire sulla soia italiana Ogm free. Poi ci sarà anche un piano di sostegno sull'olivicoltura e azioni su altre filiere."

Martina infine ha ricordato la nascita di #Campolibero, l'iniziativa del governo che intende rilanciare l'agricoltura, partendo da una semplificazione delle procedure e una sburocratizzazione del sistema.

"Abbiamo chiesto a tutti un contributo di idee e progetti", si legge nell'intervista. "Sul sito del Ministero c'è una call aperta dove si possono inviare suggerimenti e proposte. Al momento del lancio su twitter l'hashtag #campolibero è stato il quarto argomento più twittato in Italia, cosa rara per una materia agricola."    

Il premier Matteo Renzi ha invece annunciato per il 15 maggio il deciso cambiamento nella programmazione nazionale dei fondi comunitari, che non dovranno più essere destinati ai “soliti noti che prendono sempre i soliti soldi".

La lotta a tutte le rendite, soprattutto a quelle da finanziamenti per l’agricoltura, sembra, quindi, finalmente rientrata nell’agenda politica del Paese. "Un grande passo in avanti", secondo Roberto Moncalvo, "perché sono necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per troppo tempo negati. In questo momento difficile per il Paese è inaccettabile mantenere questi insostenibili privilegi e siamo ansiosi di collaborare per concentrare le poche risorse disponibili a chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge a beneficio di tutti”.