24 Aprile 2014

Contro la crisi la famiglia italiana sceglie pane avanzato o congelato

Più di 4 italiani su 10 (42%) riutilizzano il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente tendenza a contenere gli sprechi. Un’indagine Ixè, sottolinea come la crisi economica ha fatto riscoprire i consigli delle nonne che mai avrebbero sprecato un bene così prezioso. Sono infatti sempre più gli italiani che scelgono di riciclare il pane del giorno prima riutilizzandolo anche in ricette tipiche della tradizione italiana. Ben il 24% utilizza il pane raffermo per la preparazione di piatti che vengono spesso dalla tradizione contadina come le polpette di pane.

Il 44% degli italiani sceglie di congelare o surgelare il pane raffermo, il 43% lo grattugia il 22% lo dà da mangiare agli animali mentre nel 5% delle famiglie il pane fresco non avanza mai.

Una situazione che – sottolinea Coldiretti – contrasta fortemente con quanto accade nella filiera della Grande distribuzione organizzata dove, alla chiusura del supermercato, il pane del giorno avanzato viene ritirato e gettato, senza alcuna possibilità di poter essere riutilizzato né donato alle mense per le persone indigenti.

Resta il fatto che i consumi di pane sono crollati, tanto che nel 2013 è stata servita in tavola per la prima volta nella storia degli italiani meno di una fetta di pane a pasto (o una rosetta piccola) per persona, con il consumo del bene alimentare piu’ prezioso che è sceso al minimo storico dall’Unità d’Italia. Nel 1861 si mangiavano ben 1,1 chili di pane italiano a persona al giorno, ma da allora si è verificato un progressivo contenimento dei consumi che oggi sono scesi ad appena 98 grammi a persona al giorno (una fettina di pane pesa in media, a seconda della ricetta della pasta di pane, 50 grammi come una rosetta piccola).

Negli ultimi anni di crisi si é registrato un crollo del 32% rispetto ai 145 grammi acquistati a persona nel 2007. Il trend discendente viene pero’ da lontano: nel 1980 si aggira intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 si scende a 197 grammi, nel 2000 si arriva a 180 grammi, nel 2010 si attesta a 120 grammi e nel 2012 crolla a 106 grammi.

Un’altra pratica riscoperta grazie anche alla crisi è quella del pane fatto in casa. Sono sempre più gli italiani che scelgono di sporcarsi le mani cimentandosi nella preparazione di questo alimento usando anche la tecnica del lievito madre.

Già nel 2012 dei giovani imprenditori coldiretti con “Pan De Re”, il progetto che investiva sulla valorizzazione di un prodotto tipico e tradizionale del made in italy, hanno visto riconoscersi il loro impegno con l’Oscar Green.