12 Gennaio 2017

Freddo in Italia: raccolti decimati e danni alle coltivazioni

Freddo in Italia, temperature sotto lo zero e le consegne di ortaggi invernali sugli scaffali, praticamente dimezzate: questo l'attuale bilancio per quanto riguarda il nostro Paese, colpito da un'ondata di gelo eccezionale. Il maltempo di questi giorni ha letteralmente decimato i raccolti delle regioni del centro-sud dalle quali provengono la maggioranza delle produzioni presenti sul mercato in questo periodo. Gli effetti del freddo in Italia, hanno portato ad una prima conta dei danni, regione per regione, resa possibile dalla (breve) pausa concessa dalle perturbazioni. Dalle bietole agli spinaci, dalla lattuga ai cavoli, dai finocchi ai carciofi, dalle zucchine fino alle rape sono disponibili in quantità ridotte sugli scaffali di negozi e supermercati, mentre alcune referenze specializzate, come i broccoletti di Anguillara sono addirittura introvabili. Questa "carenza" di prodotti, ha portato ad inevitabili conseguenze sui prezzi di vendita.

Gli effetti di questa ondata di freddo in Italia, rischiano di protrarsi nel tempo, per i danni strutturali causati alle piante da frutto a causa del peso della neve. Alcuni prodotti pero’ sono già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi e non sono dunque giustificabili eventuali rincari, mentre rialzi alla produzione dovuti all'aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate, non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano sia i produttori agricoli che i consumatori. Occorre vigilare che non vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per fare acquisti di qualità al giusto prezzo. E' stato quindi elaborato una sorta di vademecum per la frutta e verdura, dove si consiglia di verificare l'origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, preferendo produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti, privilegiando gli acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del Paese dove è positivo l’avvio delle procedure per la dichiarazione dello stato di calamità annunciato dalle regioni e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina anche se per la straordinaria ondata di freddo in Italia, servono strumenti di intervento che non possono essere il solo Fondo di Solidarietà Nazionale, attivato con lo stato di calamità. Dalle Marche alla Sicilia, sono almeno diecimila le aziende agricole in situazioni difficili a causa del maltempo sia nell’attività di allevamento che nella produzione di ortaggi invernali prossimi alla raccolta.

Puglia
Attualmente è la regione più colpita, dove una prima stima del danno accertato nelle campagne, è superiore (al momento) ai 110 milioni di euro anche perché clementine e arance sono irrimediabilmente rovinate dal gelo, i tendoni di uva da tavola sono crollati sotto il peso della neve e il freddo ha fatto crollare del 30% la produzione di latte, come è avvenuto peraltro in altre Regioni dove è presente l’allevamento.

Sicilia
Alla drammatica situazione che gli agricoltori siciliani stanno vivendo a causa del maltempo, si aggiunge la speculazione sul costo del foraggio soprattutto nelle aree interne: una balla di fieno costava 2 euro ed ora arriva anche a 6 euro, un prezzo che aumenta ancora per il trasporto.

Calabria
Da una prima ricognizione la neve e il gelo hanno causato notevoli danni e distrutto centinaia di ettari di frutta pronta per la raccolta, in particolare agrumi; si teme per la filiera del bergamotto oltre che per gli ortaggi quali zucchine, cipolle, finocchi, piselli e fave. Le basse temperature hanno distrutto anche le coltivazioni in serra che hanno subito altresì un forte aumento dei costi di riscaldamento, ma anche l’allevamento al pascolo registra disagi per la mancanza di foraggio.

Lazio
L’ondata di gelo non ha risparmiato questa regione a spiccata vocazione agricola, distruggendo produzioni specializzate come i broccoletti di Anguillara e riducendo i volumi di finocchi, carciofi e cavoli resi tradizionalmente disponibili nelle aree più vocate.

Abruzzo
Gravi difficoltà per le produzioni orticole di queste zone a causa dei problemi di viabilità che ostacolano la consegna delle produzioni che si sono salvate.

Molise
Interi campi di ortaggi sono gelati facendo registrare una perdita, ad oggi, di oltre il 50% del raccolto. Decine di quintali di latte andati perduti a causa del mancato ritiro dovuto alla difficile percorribilità delle strade.

Basilicata
Centinaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta; gravi danni si sono verificati sugli agrumeti che hanno ceduto sotto il peso della neve.

Marche
In questa Regione i problemi maggiori si segnalano sulle coltivazioni di finocchi, che il gelo ha letteralmente lessato, con cali di produzioni che in molti casi sono pari al 100%, sinora si sono salvati solo radicchi e broccoli. Ad aggravare i danni del gelo è stato, sulla fascia costiera adriatica e sulle colline vicino al mare, il vento carico di salsedine, che ha contribuito a bruciare gli ortaggi e le gemme degli alberi da frutto. Le violente raffiche di qualche giorno fa, hanno causato anche la rottura dei rami delle piante di pesco, susine e mele.