Il periodo di crisi non si arresta: l’estate flop fa crollare anche la fiducia dei consumatori, con il maltempo che sta condizionando vacanze, con appena un italiano su dieci che è già partito per le ferie, e opportunità di lavoro, con mezzo milione di posti a rischio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sulla fiducia che a luglio è scesa a 104,6 contro i 105,6 del mese precedente, con un calo che riguarda tutte le componenti, dalla percezione economica al quadro personale, fino alla situazione corrente e al futuro.
In particolare, il dato che esprime le attese di disoccupazione è in aumento (53 contro i 50 di giugno), confermando le preoccupazioni relative all’occupazione stagionale, a rischio per gli stagionali agricoli, ma anche per tutti quei profili professionali utilizzati dalle strutture turistiche come cuochi, camerieri, addetti all'accoglienza, all'informazione, ai servizi e all'assistenza alla clientela. I temporali e le grandinate, oltre a ritardare le partenze per le vacanze e tagliare le gite in giornata lasciando più vuoti, nelle principali località turistiche, alberghi, ristoranti, ombrelloni e centri di divertimento, hanno anche distrutto numerose coltivazioni cerealicole, orticole e frutticole e, come conseguenza delle basse temperature, hanno cambiato le abitudini alimentari con un minor consumo di prodotti stagionali, dai gelati alla frutta che registrano quotazioni del tutto insostenibili per i produttori agricoli. L’inizio dell’estate 2014 è stato segnato dal 34% di pioggia in più caduta nel mese di giugno con punte di oltre il +200% in alcune zone anche turistiche del centro-sud e del tempo incerto della prima meta di luglio.
Il maltempo che ha lasciato a casa gli italiani, ha anche colpito con temporali, bombe d’acqua e grandine le coltivazioni agricole spesso prossime alla raccolta rovinando il lavoro di un intero anno di molte aziende agricole con effetti anche sull’occupazione stagionale. Oltre al danno la beffa di una stagione piovosa che ha fatto crollare i consumi di frutta e verdura alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori.