19 Ottobre 2015

Consumo di pesce: finito il fermo, a tavola torna quello fresco

Tornano finalmente in mare i pescherecci lungo la costa dell’intera Penisola per rifornire di pesce fresco dall'inizio della settimana i mercati, la filiera e la ristorazione, con la fine del fermo pesca lungo lo Ionio e il Tirreno, da Brindisi a Imperia, che è stato l’ultimo tratto di mare ad essere interessato dal provvedimento di blocco delle attività, che ha riguardato quest’estate anche l’Adriatico. Lo rende noto Impresa Pesca Coldiretti, che auspica che questo sia l'ultimo anno di fermo pesca realizzato con l'attuale format, che ha dimostrato di essere inadeguato, poiché non tiene conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo.

Via libera dunque lungo tutta la costa italiana a fritture e grigliate a km 0, realizzate con il pescato locale, e meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto congelato o straniero delle stessa specie del nazionale, se non addirittura esotico e spacciato per nostrano. Tra l’altro nei primi 3 mesi del 2015 sono stati importati in Italia oltre 233 milioni di kg di pesce e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un’analisi Coldiretti Impresapesca su dati Istat. Il ritorno in mare è importante per le marinerie, le quali negli ultimi 30 anni hanno perso in Italia il 35% delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro, mentre si è progressivamente ridotto il grado di autoapprovvigionamento del pescato.

Il fermo pesca delle attività della flotta da pesca italiana riguarda le reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi e le reti gemelle a divergenti. L'arresto temporaneo è stato quest’anno obbligatorio:

  • dal 26 luglio al 6 settembre, per le navi da pesca iscritte nei compartimenti marittimi da Trieste a Rimini
  • dal 16 agosto al 27 settembre, per le navi iscritte nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari
  • dal 19 settembre al 18 ottobre, per le navi iscritte nei compartimenti marittimi da Brindisi a Imperia.

Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo, il consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa:

  • 9 (Mar Ligure e Tirreno)
  • 10 (Tirreno centro meridionale)
  • 11 (mari di Sardegna)
  • 16 (coste meridionali della Sicilia)
  • 17 (Adriatico settentrionale)
  • 18 (Adriatico meridionale)
  • 19 (Jonio occidentale)
  • 7 (Golfo del Leon)
  • 8 (Corsica)
  • 15 (Malta).

Ma si può anche rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato, che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica.