15 Maggio 2015

Consumi: +454% frodi pesce, da sbiancante a doping

Moltiplicano di oltre 5 volte le frodi relative al pesce, con il valore dei sequestri dei prodotti ittici effettuati dai carabinieri dei Nas in aumento del 454% in un anno e sale all’importo record di 31,6 milioni di euro nel 2014. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti Impresapesca in occasione dell’incontro Le frodi: dal mare alla tavola, durante la manifestazione Slow Fish nel Porto Antico di Genova, con la costituzione del Comitato scientifico Ambiente mare e acque interne. Nel 2014 i controlli dei carabinieri dei Nas hanno portato alla segnalazione di 77 persone all’autorità giudiziaria e 426 a quella amministrativa, a seguito dell’attività operativa nel settore ittico.

Le frodi sono spesso accompagnate all’importazione da Paesi lontani e riguardano, tra l’altro, l’uso di additivi chimici illegali per mascherare il grado di deterioramento. È il caso dell’utilizzo di sostanze conservanti vietate in Italia, come il Cafodos, una sostanza utilizzata soprattutto per acciuga, sgombri e naselli, che sciolta in acqua di mare e ghiaccio allunga nel pesce le caratteristiche esteriori di freschezza (colore canna di fucile, brillantezza, turgidità) mentre all’interno il pesce invecchia e marcisce. Ma c’è anche l'acqua ossigenata (vietata esplicitamente in Italia nel 2010) per rendere più bianche e brillanti le carni dei molluschi cefalopodi (seppie, calamari, totani,) e per ritardare la decomposizione di molti prodotti ittici, o il monossido di carbonio, per ringiovanire il tonno proveniente da India e Vietnam. E c’è pure l'acido borico, usato a bordo dei pescherecci per mantenere il colore rosso dei gamberoni. Per due categorie di prodotti ittici, come i crostacei e i molluschi, è diffuso il tentativo fraudolento di far passare prodotti decongelati come freschi, sia sui banchi che nei ristoranti.

“Stiamo lavorando per ripetere nella pesca la stessa esperienza positiva che abbiamo realizzato con la vendita dei prodotti agricoli attraverso la rete di Campagna Amica, che può contare già su 10mila riferimenti tra aziende e mercati, con la commercializzazione diretta dal pescatore al consumatore” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Per fare acquisti più sicuri, Coldiretti Impresapesca ha elaborato un vademecum che consiglia di controllare la freschezza del pesce attraverso un'attenta osservazione della carne, delle branchie e degli occhi. L’odore non deve essere forte e sgradevole e, quando è possibile, si consiglia di scegliere i pesci non mutilati della testa e delle pinne, mentre nel caso di molluschi e mitili è essenziale che il guscio sia chiuso.

I CONSIGLI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO 

  • Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato
  • Verificare sul bancone l’etichetta di provenienza
  • Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide, gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole
  • Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso
  • Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

(Fonte:  Coldiretti ImpresaPesca)