29 Gennaio 2015

Ambiente, inquinamento: scagionati allevamenti. Moncalvo, meno vincoli

Lo studio completato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) sull’inquinamento delle acque sotterranee, scagiona definitivamente gli allevamenti e accerta finalmente la responsabilità di settori diversi e concorrenti, dai fanghi di depurazione agli scarichi civili.
I risultati dello studio dell’Ispra sull'applicazione del nuovo modello di analisi isotopico nelle Regioni del Bacino del Po, della Pianura Veneta e del Friuli-Venezia Giulia sono stati presentati anche al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.

Fermo restando la necessità di confermare gli obiettivi e gli strumenti di applicazione della direttiva europea in materia di tutela delle acque dall’inquinamento, lo studio dell’Ispra fa emergere una rappresentazione diversa da quella storica che assegna alla zootecnia l’unica responsabilità. Si sottolinea, a questo riguardo, come il contributo dell’allevamento non sia mai superiore ad un terzo del totale complessivo dell’inquinamento, accertato attraverso un piano di monitoraggio diffuso nelle regioni ad alta vocazione. “Rispetto alle scelte strategiche di valorizzazione del settore, che la nuova riforma della politica agricola comune richiede, si tratta allora di affrettare l’istruttoria diretta alla revisione del perimetro delle zone vulnerabili a tutela delle migliori produzioni dell’autentico Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

“Ciascun settore” prosegue Moncalvo “dovrà farsi carico della propria responsabilità, ma sarebbe irresponsabile continuare a chiedere soltanto alla zootecnia di addossarsi oneri e vincoli che dipendono da attività diverse”.
“L’operazione verità, voluta dalla Coldiretti per salvare i salumi e i formaggi Made in Italy, viene finalmente confortata da risultati scientifici che abbiamo per anni richiesto” ha continuato Moncalvo, aggiungendo che “occorre dare atto della compattezza del Governo, che attraverso i Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, ha posto le condizioni per rimuovere i vincoli ingiusti che hanno fino ad ora colpito la zootecnia italiana”.