Dai lombrichi spazzini che producono concime ecologico, alla birra agricola; dalle etichette d’autore firmate dagli artisti-disabili che ingloba agricoltura sociale e viticoltura Doc, all’agri-ludoteca multisensoriale che giocando insegna ad amare la campagna passando per la scoperta del pecorino anti-colesterolo e la filiera corta estrema di due sorelle che, una volta perso il lavoro, sono ripartire da zero. Sono belle storie, o storie belle, quelle che l’Oscar Green 2014, il premio di Giovani Impresa Coldiretti, racconta anche quest’anno.
Storie avvincenti, storie di giovani coraggiosi, intraprendenti, hungry and foolish (affamati e folli) per dirla alla Steve Jobs che con le loro idee stanno partecipando attivamente a quel processo di rinnovamento e ricambio generazionale faticoso, ma costante che sta traghettando l’agricoltura toscana nell’era 3.0. Sette gli Oscar per l’agricoltura consegnati ieri, 18 settembre, al Parco delle Cascine (Fi) nell’ambito dell’Expo Rurale Toscana, la manifestazione dedicata al mondo rurale organizzata dalla Regione Toscana.
Al premio dedicato all’agricoltura, ai giovani e alle loro straordinarie avventure imprenditoriali che esalta l’originalità, l’innovazione, la sostenibilità, la passione, le idee, la ricerca, la diversificazione ed i progetti di filiera hanno partecipato, in questa edizione, 46 imprese toscane.
“I giovani che hanno scommesso nel settore primario – analizza Paolo Giorgi, Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana - non sono solo motivati e con un maggiore orientamento all’innovazione, dovuti appunto al grado di istruzione, ma hanno maturato anche una spiccata consapevolezza della rilevanza del patrimonio ambientale e culturale. L’obiettivo è modello di sviluppo più green e sostenibile. Queste esperienze ci raccontano di un comparto che vale il 3,5% del Pil regionale e che sta vivendo una fase di profonda trasformazione e riorganizzazione dove attività economica, tutela e rispetto paesaggio trovano una sintesi perfetta. I giovani sapranno garantire le certezze che oggi mancano”.