29 Gennaio 2020

Fieragricola: agricoltori in piazza per dire basta a invasione insetti alieni  

Fieragricola di Verona, sono migliaia gli agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza con i trattori provenienti dalle diverse regioni per fermare la strage, senza precedenti, provocata dall’arrivo di specie aliene che rovina raccolti. Presenti esponenti delle Istituzioni europee, nazionali e regionali, dalla Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, al presidente del Veneto Luca Zaia e al presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Dopo mucca pazza, aviaria e xylella, i nuovi killer dei campi sono arrivati in Italia per i cambiamenti climatici e per i ritardi nella lotta, prevenzione e nei controlli da parte della Unione Europea” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in piazza tra striscioni e cartelli di protesta che testimoniano le storie drammatiche delle aziende colpite.

Gli agricoltori hanno portato la frutta ed i raccolti danneggiati ma anche gli esemplari vivi di cimice asiatica (Halyomorpha halys), l’insetto che mettendo in ginocchio decine di migliaia di aziende senza che siano state attivate misure di sostegno comunitarie adeguate a fronteggiare una vera emergenza. L’invasione di insetti e organismi alieni portati nelle campagne italiane dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi ha causato danni per oltre un miliardo nel 2019 con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico.

E’ quanto emerge dal Rapporto Coldiretti su “Clima: la strage provocata dalle specie aliene nelle campagne italiane” diffuso all'inaugurazione della Fieragricola dove è stata mostrata la teca degli orrori con le specie aliene arrivate in Italia con il surriscaldamento che hanno fatto strage nei campi coltivati, in occasione della prima mobilitazione di migliaia di agricoltori italiani con i trattori per fermare la strage senza precedenti provocata dalla cimice killer arrivata dall’Oriente che mettendo in ginocchio interi settori produttivi senza che siano state attivate misure di sostegno comunitarie adeguate a fronteggiare una vera calamità naturale. Dalla cimice asiatica al batterio della Xylella, dalla Popillia japonica alla Drosophila suzukii, dal cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni al punteruolo rosso che ha decimato le palme o il coleottero Aethina tumida, sono sempre di più le specie aliene che distruggono i raccolti.

L’ultima ad invadere l’Italia è la “cimice marmorata asiatica” arrivata dalla Cina che è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta.

“Con il cambiamento climatico sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – denuncia il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini – che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nelle senza che siano applicate le cautele e le quarantene che – continua Prandini – devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – conclude Prandini – anche con l’avvio di una apposita task force”.

Ecco gli insetti killer dell’agricoltura italiana esposti a Fieragricola

Batterio della Xylella- un autentico flagello che è stato introdotto con molta probabilità  dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove quest’anno sono andate perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva che non sarà certamente recuperata nell’annata 2019 – 2020, secondo un’analisi elaborata da Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN). Dall'autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari.

Drosophila suzukii- il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva dal Veneto alla Puglia.

Dryocosmus kuriphilus- le castagne hanno invece pagato un conto salatissimo per colpa del cinipide galligeno del castagno proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento.

Calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida)- La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è invece minacciata da questi due insetti killer  che mangiano e rovinano il miele, il polline e, soprattutto, la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare.

Punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus- originario dell’Asia che ha fatto strage di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise.