L’arrivo del maltempo con pioggia e neve salva da una grave siccità l’Italia dove nell’ultimo anno è caduta quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) con drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali.
Mancano all’appello almeno 50 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2022 che resta straordinariamente siccitoso nonostante le precipitazioni del mese di novembre che sono risultate leggermente al di sopra della media storica. L’arrivo della pioggia e della neve è dunque importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nelle montagne dove i ghiacciai perdono di superficie e spessore.
A preoccupare nelle campagne è invece il brusco abbassamento delle temperature. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi undici mesi dell’anno. Dopo il caldo record lo sbalzo termico provoca danni alle colture se non avverrà in modo progressivo. Sono a rischio le verdure e ortaggi invernali coltivati all’ aperto come cavoli, verze, carciofi, finocchi e broccoli.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze del mix micidiale determinato dalla guerra e dai cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Un'anomalia che quest’anno si è manifestata con il moltiplicarsi di eventi estremi che tra grave siccità e violente precipitazioni ha fatto salire a oltre 6 miliardi il conto delle perdite subite dalle campagne nel 2022.