28 Giugno 2016

Agricoltura, crescono i lavoratori nel Mezzogiorno

Agricoltura e opportunità di impiego: nel 2015 sono cresciuti del 3,3% i lavoratori del settore agricolo nel Mezzogiorno, sotto la spinta dell’aumento record del valore aggiunto agricolo (+7,3%). E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Istat dai quali si evidenzia che l’agricoltura è il settore più dinamico che traina la ripresa del Mezzogiorno e nel resto d’Italia. L’occupazione nei campi cresce infatti a livello nazionale del 2,2% perché l’agricoltura italiana ha prodotto nel 2015 il valore aggiunto più elevato d’Europa, grazie ad un incremento del 3,8%.  Un trend da record che si manifesta anche tra i giovani con un aumento del 12% nel 2015 degli under 35 occupati in agricoltura.

La rinnovata centralità acquisita dal settore è confermata dal fatto che il valore aggiunto cresce in agricoltura quasi il triplo dell’industria (1,3%) e quasi 4 volte quello del commercio (+0,8%) contribuendo alla crescita prodotto interno lordo dello 0,8% nel 2015. Il modello produttivo dell’agricoltura italiana è campione anche nella produzione di valore aggiunto per ettaro che è più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Un primato messo a rischio nel 2016 dal calo dei prezzi riconosciuti agli agricoltori che per molte produzioni non riesce neanche a coprire i costi, a causa delle distorsioni nella filiera che sottopagano il lavoro agricolo.

La campagna italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati.