Giovani agricoltori, sono loro il presente, ma anche e soprattutto il futuro del settore agricolo. Negli ultimi tempi, infatti, complice la crisi economica, tantissimi ragazzi hanno deciso di tornare alla terra impegnando corpo, ma anche mente in agricoltura, settore da molti ritenuto obsoleto, ma che in realtà si è dimostrato uno dei pochi ad andare avanti, nonostante l'andamento economico di tutto il Paese e non solo.
I giovani agricoltori hanno saputo reinventarsi, innovando antiche tradizioni: sono ragazzi che hanno scelto di applicare al lavoro agricolo, le nozioni innovative apprese magari durante un corso universitario. Sono in tanti, infatti ad aver iniziato - e anche terminato - un corso di studi importante, ma il richiamo alle proprie origini è stato più forte di ogni altra cosa.
I giovani agricoltori, dunque, sono ragazzi che scelgono di tornare alla terra perché la vita di campagna è ricca di continue e grandi soddisfazioni. Oltre al contatto con la natura, infatti, ciò che spinge giovani imprenditori agricoli ad investire il proprio futuro nella terra, è la passione. La vita agreste permette non solo di essere padroni della propria produzione, ma in generale regala un tempo estremamente prezioso fatto di ricoperte di antiche tradizioni, di curiosità e sicuramente di cibo più sano e genuino. La ricoperta del lavoro cosiddetto manuale, è un valore di cui fare tesoro perché nasce tutto da quello, dalle mani, che dopo mesi raccolgono finalmente frutti speciali, coltivati con il cuore.
I giovani agricoltori sono anche ragazzi che, stanchi della città, preferiscono puntare il proprio futuro in un contesto sicuramente più complesso, ma allo stesso migliore, capace di regale soddisfazioni a lungo termine. Tra benessere e natura, i giovani agricoltori cercano e trovano una propria dimensione di vita, perfetta anche per le generazioni che verranno. Essere giovani imprenditori agricoli oggi, vuol dire anche difendere la propria terra, le proprie produzioni e quindi anche quel Made in Italy che tutto il mondo ci invidia: perché il buon cibo, quello vero e autentico, nasce dall'amore per la propria terra.