Pac-il 25 giugno Consiglio, Commissione e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sui tre regolamenti per la riforma della Pac 2023-2027, che è stato poi accettato dai ministri dell’agricoltura nel corso della riunione del Consiglio dell’Ue del 28 giugno scorso. Restano da definire diversi elementi tecnici, probabilmente entro il mese di settembre, per la successiva definizione de testi giuridici che dovranno essere approvati dal Consiglio e del Parlamento europeo. Successivamente, entro il 31 dicembre 2021, gli Stati Membri saranno chiamati a redigere i propri piani strategici nazionali, i quali poi saranno sottoposti alla valutazione e approvazione della Commissione europea. Secondo quanto concordato, la Pac 2023-2027 si articola in cinque tipologie di pagamenti diretti:
L’Italia dovrà definire chi sono gli agricoltori attivi, cioè i soggetti beneficiari del sostegno, attraverso l’applicazione di criteri oggettivi, quali ad esempio il controllo del reddito agricolo sul totale percepito, il lavoro dedicato per l’attività agricola, oggetto sociale, inclusioni in registri nazionali, ecc. –, Inoltre, gli Stati potranno stabilire un elenco di soggetti o entità che non possono essere considerati “agricoltori attivi”, da inserire in una lista negativa (es. superfici aeroportuali, campi da golf, ecc).
Gli Stati potranno considerare come “ attivi” anche gli agricoltori che, per l’anno precedente, hanno ricevuto pagamenti diretti non superiori ad determinato importo, e l’importo che sarà stabilito non dovrà essere superiore a 5.000 euro.
Gli Stati membri possono scegliere di applicare una riduzione dell’importo da concedere a titolo dei pagamenti diretti (pagamenti di base) fissando un tetto massimo (capping) per beneficiario di 100.000 euro, con la possibilità di applicare una riduzione di tali pagamenti fino all’85% degli importi da concedere al di sopra di 60.000 euro. Prima di applicare queste riduzioni, gli Stati possono sottrarre i costi del lavoro, comprese le imposte e i contributi connessi, inclusi i costi della manodopera familiare. Le risorse ricavate dal capping devono essere principalmente utilizzate per il finanziamento del sostegno redistributivo e, la parte rimanente, per altri interventi a favore dei pagamenti diretti disaccoppiati.
Tutti i beneficiari dei pagamenti diretti e gli interventi di sviluppo rurale per gli impegni agro-clima-ambiente, i vincoli naturali e gli svantaggi territoriali specifici saranno soggetti alla condizionalità rafforzata. Tra le novità introdotte, è prevista l’introduzione di ulteriori pratiche obbligatorie che attualmente sono parte del greening. In particolare, con riferimento alle buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa) si aggiungono altre due pratiche rispetto alle attuali 7: la rotazione delle colture nei seminativi o la diversificazione delle colture, ad eccezione delle colture sommerse (Bcaa8) e la quota minima della superficie agricola dedicata a superfici o a caratteristiche non produttive (4%), mantenimento paesaggio e siepi e alberi, con facoltà di combattere specie invasive (Bcaa9). Sono previste per le varie tipologie di impegni esenzioni in base alla tipologia di coltivazione e all’estensione dell’azienda.
E ancora, tra le innovazioni più significative della nuova normativa vi è sicuramente l’introduzione il requisito della condizionalità sociale per la piena ricezione dei pagamenti diretti (primo pilastro) e dei pagamenti ai sensi degli impegni ambiente- clima e dei vincoli naturali o svantaggi territoriali specifici (secondo pilastro), dove per condizionalità sociale si intende il rispetto da parte dei beneficiari delle norme fondamentali che regolano le condizioni, la sicurezza e la salute sul lavoro. Le autorità nazionali competenti avranno il compito di effettuare controlli e di informare gli Organismi pagatori circa le infrazioni riscontrate affinché questi applichino ai beneficiari sanzioni proporzionate alla gravità degli atti. Tale sistema entrerà in vigore su base volontaria per il biennio 2023-2024, e diverrà obbligatoria a partire dal 2025. Sarà possibile nel corso dei due anni di sperimentazione rivedere le modalità di applicazione della condizionalità sociale (clausola di valutazione) alla luce della valutazione dei risultati degli studi condotti nel biennio di sperimentazione.
In merito al II pilastro, in sede di negoziato, è stato concordato di dedicare almeno il 35% della dotazione per lo Sviluppo rurale (Fears) per le misure ambiente e clima, incluso il 50% della spesa per le aree soggette a vincoli naturali (Anc) e il 100% della spesa per il benessere degli animali e gli investimenti ambientali.
Infine, sono stati confermati gli interventi settoriali per:
- 30% del valore della produzione commercializzata di ciascuna organizzazione o associazione di produttori nel 2023 e nel 2024,
- 15% nel 2025 e nel 2026;
- 10% a partire dal 2027;
Infine, sarà possibile finanziare interventi anche in altri settori come, ad esempio, il settore delle patate fresche e surgelate.