L’obiettivo di spesa per lo Sviluppo rurale è stato raggiunto per tutte le regioni italiane. Non scatterà, pertanto, il disimpegno delle risorse relative all’annualità 2015 che se non spese entro il 31 dicembre 2018, per effetto della regola comunitaria n+3 (data dell’annualità più tre anni), sarebbero tornate nelle casse di Bruxelles. Con l’ultimo decreto del 14 dicembre anche l’Abruzzo, che era una delle ultime regioni a rischio insieme alla Liguria ha centrato il traguardo. Tutte le regioni italiane, pertanto, con questa ultima corsa alla spesa hanno dunque messo al sicuro i fondi stanziati per i programmi di Sviluppo rurale regionale.
Un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti sugli ultimi dati del Ministero delle Politiche agricole, a fine novembre, aveva rilevato un’accelerazione di molte regioni, ma per tre in particolare (Liguria, Abruzzo e Marche) rimanevano ancora criticità con risorse da spendere entro fine anno. A fine novembre risultava una spesa relativa alla programmazione 2014-2020 pari in media al 24,41 % del totale, oltre agli importi versati a titolo di prefinanziamento (3% del budget totale di ciascun PSR) e alla riserva di efficacia. Con una spesa complessiva di 5,1 miliardi pari a 2,5 miliardi di euro di quota Feasr.
Poi è arrivato il decisivo colpo di acceleratore grazie a quello che l’Agea ha definito “un grande gioco di squadra”. Prezioso, in particolare, il ruolo del Caa Coldiretti. La Coldiretti ha ribadito l’importanza di velocizzare l’iter istruttorio di pagamento delle domande, così come ritiene fondamentale anche monitorare costantemente lo stato di attuazione delle politiche di sviluppo rurale per sostenere le attività delle aziende agricole ed evitare di perdere preziosi risorse europee.