“Continua la battaglia per fermare la Direttiva europea ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche spingendoli alla chiusura dopo l’approvazione della posizione negoziale del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’Ue nonostante il voto contrario del Ministro italiano Gilberto Pichetto al quale va il nostro ringraziamento”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini sottolineando l’importanza di bloccare questa normativa insostenibile che dovrà ora essere discussa in Parlamento europeo, dove sarà ribadita la richiesta di mantenimento dello status quo sottoscritta dalle principali organizzazioni agricole UE su iniziativa di Coldiretti.
La proposta della Commissione di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) se non adeguatamente contrastata potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’UE.
Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa.
Si tratta peraltro di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali.