Negli scorsi giorni si è svolto con il Ministero un incontro per il monitoraggio della nuova PAC, con lo scopo di valutare la nuova politica e proporre delle modifiche per renderla più efficace e accessibile agli agricoltori.
Le proposte di modifica della PAC che l’Italia ha sottoposto alla Commissione Europea riguardano i seguenti aspetti:
- Condizionalità: la proposta prevede che la produzione integrata e quella biologica consentano di soddisfare automaticamente la BCAA7, in quanto nei relativi disciplinari è già prevista la rotazione colturale. Tale modifica, se approvata, dovrebbe entrare in vigore dal 2023;
- Giovani e nuovi agricoltori: è stato proposto, per il solo 2023, di spostare la scadenza per il possesso dei requisiti di istruzione e competenza dalla data ultima per presentare la domanda unica al 30 settembre 2023. Tale modifica, se approvata, dovrebbe entrare in vigore dal 2023;
- Eco-schema 1: la proposta prevede una percentuale di riduzione unica del 10% per tutti gli allevamenti con un consumo di antibiotici superiore alla mediana regionale. Tale modifica, se approvata, dovrebbe entrare in vigore dal 2023;
- Eco-schema 3: con lo scopo di rendere ammissibili a questo pagamento gli oliveti monumentali e di valore storico, è stato proposto di abbassare la densità minima di piante da 60 a 30 piante per ettaro. Tale modifica, se approvata, dovrebbe entrare in vigore dal 2024;
- Settore apistico: la proposta intende rafforzare la demarcazione tra l’intervento settoriale dedicato alle api e l’intervento dello sviluppo rurale rivolto agli apicoltori (SRA18), in modo tale da evitare la sovrapposizione degli impegni e garantire l’accesso a entrambi i pagamenti. Rimane l’esclusione dal premio solo nel caso dei servizi di trasporto per l’apicoltura nomade. Tale modifica, se approvata, dovrebbe entrare in vigore dal 2024.