L’approvazione della norma sulla cannabis light, contenuta nell’articolo 18 del ddl sicurezza, da parte dell’Aula della Camera, rappresenta per Coldiretti la conferma che non si vogliono ascoltare le richieste di un intero comparto che ora rischia letteralmente di sparire. Coldiretti dopo le parole si era anche costituita in giudizio contro una norma appena ieri contraddetta da una pronuncia del Tar del Lazio sull’uso del cannabidiolo. Un’opposizione a difesa delle aziende che in questi anni hanno investito in questo settore e che ora che si vede la cannabis light equiparata a quella non light, rischiano di perdere quanto costruito in questi anni.
L’approvazione che arriva dalla Camera, danneggia pesantemente le aziende agricole, visto che tra le modifiche introdotte, in particolare, c’è quella del divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii da esse derivati. Coldiretti ricorda che di fatto l’infiorescenza della canapa rappresenta una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta, e vietarne la raccolta e l’essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori. Coldiretti aveva espresso più volte la necessità di tutele per gli agricoltori che producono canapa in piena legalità, come pure riconosciuto dalla normativa europea, anche per rispondere a mercati come quelli della nutriceutica, della cosmetica, dell’industria o dell’arredo.
La nostra speranza e quella delle migliaia di coltivatori agricoli di canapa è quella che ci possa essere un necessario ravvedimento al Senato.