9 Settembre 2013

Università: boom per la facoltà di Agraria

Mentre il tasso di disoccupazione giovanile cresce vertiginosamente e cala la fiducia nell’istruzione e nel mondo universitario, il mondo dell’agricoltura registra dati in netta controtendenza. Se, infatti, gran parte dei corsi di laurea ha avuto un notevole calo di immatricolazioni, la facoltà di Agraria, al contrario, ha registrato un incremento del 45%. È quanto evidenziato da un’analisi della Coldiretti, svolta in occasione della giornata mondiale dell’istruzione e dell’alfabetizzazione dell’Unesco, sulla base di una ricerca “Datagiovani” relativa agli effetti della recessione sugli Atenei italiani nel periodo dal 2008 ad oggi.
Sono quindi sempre più i giovani, non necessariamente agricoltori di famiglia, desiderosi di intraprendere un percorso lavorativo nel settore. "La voglia di campagna – afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini - è una conferma della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo Made in Italy che è fondato sulla valorizzazione dell'identità, della qualità, delle specificità e che può rappresentare un riferimento anche per gli altri settori per affrontare e vincere la competizione internazionale. Dentro l'agricoltura non c'è ancora un reddito adeguato ma c'è legittimamente quella visione di futuro e di prospettive e di fiducia che non c'è negli altri settori ed ecco perché aumenta chi frequenta le scuole di agricoltura”. Inoltre, sempre secondo un sondaggio Coldiretti, attualmente il 38% dei giovani preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26&).
Non a caso l’Italia può contare ben 59.000 aziende agricole guidate da giovani under 30 iscritte alla Camera di Commercio.
Non solo, ma il trend positivo è confermato anche dalle iscrizioni negli istituti superiori del settore. Da un’analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado per l’anno scolastico 2012/2013, emerge infatti una crescita del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare e agroindustria.