25 Febbraio 2014

Le professioni dell’agricoltura: dall’agritata al muratore ecologico

Dall’agritata all’agriscultore, dal muratore ecologico all’erborista 2.0, dal tutor dell’orto in città al tintore naturale di tessuti anallergici, dall’affinatore di formaggi fino a chi ha recuperato la canapa in tutte le sue molteplici possibilità di impiego. Si tratta solo di alcune delle nuove figure professionali che, in una drammatica situazione di crisi e disoccupazione record,si sono affermate e sono state presentate oggi all’Assemblea elettiva dei Giovani Coldiretti nell’ambito dell’Open Space su “Il lavoro possibile nel tempo della crisi”.

Un'esposizione che ha messo in evidenza la straordinaria creatività del settore agricolo dove, nel 2014, ben il 46 per cento dei giovani lavorerebbe volentieri, secondo quanto emerso dall’indagine Coldiretti/Ixe’. La possibilità di stare in campagna a contatto con la natura è la motivazione principale per il 33 per cento ma - sottolinea la Coldiretti - c’è un rilevante 24 per cento che vede nel settore una vera opportunità di business.

In Italia vedono una prospettiva di lavoro futuro nell’agricoltura e nel cibo quasi uno studente su quattro, con ben il 23 per cento degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori tecniche e professionali che ha scelto per il 2013/2014 un indirizzo legato all’agricoltura e all’enogastronomia.

Una tendenza che è confermata anche dai livelli superiori con le iscrizioni alle Facoltà di Scienze agrarie, forestali ed alimentari, che hanno fatto registrare la crescita più alta nel periodo considerato con un aumento del 45 per cento, sulla base di una ricerca Datagiovani. Lo dimostra anche l’andamento nel settore primario dove, a testimonianza del processo di rinnovamento in atto, quasi un’impresa agricola italiana su 3 è nata negli ultimi 10 anni.

Nell’agricoltura italiana il 7,2 per cento dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di 58.663 aziende. Di queste circa il 70 per cento - continua la Coldiretti - opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.

“I giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio – ha dichiarato il presidente Roberto Moncalvo -: un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”. Gli esempi presentati nel corso dell'Assemblea sono solo alcuni esempi dei nuovi lavori anticrisi che ridanno coraggio ed entusiasmo a tanti giovani, che hanno il desiderio di non arrendersi, di farcela e tanta voglia di trasformare le loro passioni in vere attività imprenditoriali.