Porte sbattute in faccia ai giovani in cerca di lavoro. E' quanto emerge dall'analisi svolta da Coldiretti/Ixé sul tema della disoccupazione giovanile. In particolare l’analisi ha evidenziato che, nonostante il 41% dei giovani italiani abbia presentato un numero di domande di lavoro compreso da 1 a 5 nell’arco di un intero anno, una minoranza del 14% avrebbe invece ricevuto, di fronte alla richiesta di lavoro, oltre 50 risposte mancanti o negative.
L'indagine, che prende in considerazione le ricerche di lavoro avvenute nell'ultimo anno, si basa sui dati Istat, che a gennaio hanno registrato il tasso di disoccupazione più alto dal 1977.
Una situazione che ha sicuramente spinto una percentuale del 44% di giovani a non presentare alcuna domanda di assunzione o lavoro.
D'altro canto, secondo Coldiretti, l’80% dei giovani fino a 34 anni avrebbe dichiarato di conoscere qualcuno che ha trovato lavoro grazie alle raccomandazioni. Un fenomeno che, nonostante la crisi economica e occupazionale, non sembrerebbe esser venuto meno.
“In un Paese vecchio come l’Italia il mancato inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato Roberto Moncalvo. Il Presidente della Coldiretti ha inoltre ricordato che, secondo il rapporto "Global Employment Trends 2014", a differenza di quanto avvenuto nel resto dei Paesi industrializzati, negli ultimi cinque anni sarebbero aumentati gli occupati con età superiore ai 55 anni, mentre sarebbe calato il numero dei lavoratori più giovani.