5 Ottobre 2013

Intervista a Giulia Lovato – “La vecchia fattoria”

Giulia Lovato è una giovane imprenditrice veneta. Laureata in Architettura, ma con una grande passione per i bambini e la natura, è titolare dell'azienda agricola "La vecchia fattoria", un agriturismo didattico che accoglie bambini spesso disabili o affetti da particolari patologie psico-fisiche. Un'attività attraverso la quale Giulia ha realizzato parte dei propri sogni e che anche Coldiretti ha voluto premiare con un Oscar Green, edizione 2012, per la categoria "Non solo agricoltura".

 

Staff GiovanImpresa: Buongiorno Giulia, innanzitutto ti ringraziamo per averci concesso questa intervista. Vincitrice nella scorsa edizione degli Oscar Green nella categoria “Non solo agricoltura”, te lo aspettavi?

Giulia: Ero consapevole di aver creato insieme alla mia famiglia un’attività nuova per l’agricoltura italiana ed il premio me l’ha confermato! Mi ha anche aiutato ad essere più sicura di quello che facciamo ormai da anni, a esserne più orgogliosa e portare avanti la nostra filosofia, che purtroppo non sempre è compresa.

Staff GiovanImpresa: Laureata in Architettura ma con una grande passione per i bambini e la natura, come nasce l’idea de "La vecchia fattoria"?

Giulia: La passione per la natura e gli animali mi ha accompagnato fin dall’infanzia. Quella per i bambini è arrivata un po’ dopo, con la maturità.
L’idea de "La vecchia fattoria", invece, è una cosa che va oltre me. Si tratta di un'azienda che io e mia sorella abbiamo ereditato a suo tempo, e che è sempre stata così com'è adesso. La fattoria, oltre ad essere un semplice luogo fisico è anche una filosofia, un nuovo modo di fare imprenditoria, guardando anche alle fasce più deboli della società. Mia mamma ha aperto strade verso il mondo del sociale e noi le abbiamo sviluppate. La fattoria è l’insieme di passioni e di necessità delle persone che ne sono state attratte, come un organismo che si evolve, cresce e si sviluppa da sé, nutrendosi di idee, partecipazioni e amore delle persone che ne fanno parte. Io ho solo la fortuna di rappresentare questo organismo.

Staff GiovanImpresa: Sempre a proposito di scelte e formazione, secondo te che peso ha quest’ultima nel percorso professionale di un giovane imprenditore?

Giulia: Secondo il mio punto di vista la formazione è fondamentale. La formazione deve essere più varia possibile, comprendere molti stage e viaggi all’estero perché si deve essere “di mente aperta”. La pratica è ugualmente importante. Un vero leader di azienda deve aver provato personalmente diversi lavori, soprattutto quelli più umili che , oltre ad insegnare un mestiere, permettono di capire e quindi motivare le persone che lo svolgono ogni giorno. Io sono stata lavapiatti, ho lavato bagni e ho raccolto il letame. Ora sono un “capo” ma mi sento alla pari degli altri lavoratori senza i quali la fattoria non esisterebbe.
In ultimo vorrei sottolineare che la formazione teorico-pratica deve essere costaste e multidisciplinare.

Staff GiovanImpresa: Parliamo invece de “La vecchia fattoria”. L’agriturismo è riuscito a fare dei veri e propri miracoli, aiutando tanti bambini problematici e disabili. C’è ancora qualcosa che vorresti fare per migliorare o sviluppare la tua attività? Senti di aver realizzato tutti i tuoi sogni?

Giulia: Ne "La vecchia fattoria" ho visto accadere cose cui non avrei creduto se non fossi stata presente. La maggioranza dei bambini autistici che hanno frequentato la fattoria hanno iniziato a parlare,  adolescenti definiti “ormai persi” hanno riguadagnato la fiducia in se stessi e la motivazione alla vita e al lavoro, alcune famiglie sono rinate, altri bambini hanno ripreso a camminare dopo anni di carrozzina...gli esempi sono davvero tantissimi.
Capisco anche gli scettici. Io lo sono stata prima di loro ma poi ho visto con i miei occhi. Ho deciso che questo era il mio sogno: avere un ruolo attivo nella società, aiutare per quanto possibile il prossimo.

Staff GiovanImpresa: Beh non male come sogno…

Giulia: A volte mio papa, che è di sicuro un uomo concreto, mi dice “ma che vuoi fare? Ma perché ti spacchi tanto la schiena? Magari per qualcuno che nemmeno ti ringrazierà. Non puoi cambiare il mondo!!”.
Forse non posso cambiare il mondo ma ci voglio provare. Magari riuscirò a risolvere il problema di qualcuno o a riunire una famiglia che poi non ricambierà il favore. Se però cresco questi bambini con una mentalità nuova, aperta al mondo, al diverso, insegnerò loro ad essere comprensivi e a far valere i propri diritti. Poi loro lo insegneranno ai loro figli e ai loro nipoti e così via. Allora potrò dire di aver cambiato un po’ il mondo no?La fattoria è un mezzo per arrivare a questo sogno.

Staff GiovanImpresa: Che consigli daresti a un giovane in procinto di avviare un’azienda agricola?

Giulia: Di crederci. E’ un lavoro duro e a volte ti chiedi perché lo fai e pensi che potresti benissimo lavorare in un ufficio comodo con uno stipendio fisso e soprattutto con meno responsabilità e pensieri. Poi ci ripensi e capisci che un altro lavoro non può darti le soddisfazioni che dà un’azienda agricola, quando vedi il frutto del tuo raccolto, quando nasce un nuovo cucciolo, quando vedi un bambino che sorride…di nuovo!
Non esiste lavoro più completo e stimolante dell’agricoltore, dove si intrecciano attività di ogni genere, capacità di adattamento ed ingegno. L’imprenditore deve sempre avere l’umiltà di imparare dai più anziani e dalla storia, capire dove eventualmente innovare e anche quando è il momento di fermarsi.
Non credo che il primo obiettivo di un imprenditore alle prime armi debba essere quello di arricchirsi, quanto piuttosto quello di realizzare un’idea, un sogno.

Staff GiovanImpresa: Domanda un po’ personale: com’era Giulia da bambina?

Giulia: Timidissima! Ovviamente il luogo dove ero più a mio agio era proprio la fattoria. Scorrazzavo per i campi, sempre scalza, giocando con fango, fieno, sassi e fiori. I miei migliori amici erano un cane (Chicca), un maiale (Bernarda) e una pecora (Bianca). Mia sorella mi seguiva invece con la Gallina (Sara).
Quando mia madre aprì l’attività didattica, vedendo così tanti bambini e famiglie nella fattoria, non riuscivo ad accettare di dover condividere la mia casa e miei animali con altri. Solo più tardi, invece, ho capito che stare sempre in mezzo a tanta a gente non solo era bello, ma mi aveva aiutato a vincere la timidezza.

Staff GiovanImpresa: Tre aggettivi per definire un imprenditore agricolo di successo.

Giulia: Coraggioso, determinato e comprensivo.