11 Aprile 2014

Da UECOOP un codice etico per le cooperative agricole

Tutelare i diritti dei soci UECOOP, garantire trasparenza e autonomia nei rapporti con la Politica ed impedire l’affidamento di incarichi amministrativi e gestionali a coloro che abbiano riportato condanne definitive o patteggiate  con ammissione di colpa.

Il codice etico prende in considerazione anche i reati di mafia o contro la pubblica amministrazione, ponendo altresì il divieto di elargire attribuzioni economiche, regali o altre utilità a partiti, movimenti, gruppi politici o candidati a qualsiasi elezione, per poter garantire l'indipendenza del movimento cooperativo dalla rappresentanza politica.

Questo è l’obiettivo del codice etico adottato da UECOOP, l’Unione Europea delle Cooperative, divenuta recentemente membro dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori.

Un codice comportamentale approvato dalla Giunta Esecutiva che l’Unione offre all’intero mondo cooperativo, fra cui le cooperative agricole, come prova di un impegno nel prendere le distanze da condotte deplorevoli.

“Arrivare alla determinazione di un Codice Etico Comportamentale – ha affermato il neo presidente di UECOOP Gianpietro Losapio – era uno dei primi obiettivi che insieme alla nuova Giunta esecutiva ci eravamo posti all’inizio di questo mandato, ispirato al rigoroso rispetto dei principi costituzionali e normativi alla base della mutualità, il quale diventa ora la barra cui ancorare l’agire dell’intera UECOOP”.

Uno strumento, come spiega Losapio, che nasce dall’esigenza di rimediare a una crisi etica prima ancora che economica, laddove l’Italia stessa si è resa protagonista di una vicenda vergognosa come quella di Lampedusa, con i migranti trattati da una cooperativa di accoglienza come prigionieri di un campo di  lavoro del Nord Corea.

Il codice prevede, inoltre, che ogni soggetto membro di UECOOP si impegni a conformare la propria condotta al rispetto dei diritti fondamentali degli individui, in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, dei lavoratori e dei consumatori, astenendosi dal compiere azioni che possano minare la credibilità, l'etica e l'immagine del movimento cooperativo.