31 Gennaio 2014

Agricoltura biologica: standard di produzione nelle aziende di allevamento (parte prima)

Così come accade per le coltivazioni vegetali, anche le aziende di allevamento biologico, per essere definite tali, sono tenute a rispettare determinati criteri e standard di produzione.

Gli allevatori, infatti, dovranno tener conto dei mangimi da utilizzare e prestare molta attenzione alle pratiche di allevamento.

Tutto questo per garantire prodotti finali che siano conformi a quanto disciplinato dalla normativa. D’altro canto, però, è la natura stessa di un’impresa di questo genere a determinare una gestione completamente differente rispetto alle aziende agricole tradizionali.

Un’azienda di allevamento biologico infatti deve avere come obiettivi principali:

- l’equilibrio dei sistemi di produzione agricola e lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile;

-  la creazione e il mantenimento di rapporti di complementarietà fra terra, colture e animali;

-  l’impiego di risorse naturali rinnovabili;

-  la salvaguardia e il miglioramento della fertilità del suolo a lungo termine;

Ne consegue, quindi, che una produzione senza terra, non è contemplata in un’azienda di allevamento di tipo biologico.

Non solo ma anche la consistenza del patrimonio zootecnico deve essere connessa ed equilibrata rispetto alla superficie disponibile. Ovvero è necessario evitare problemi di sovrappascolo o di erosione del terreno e consentire lo spargimento delle deiezioni animali escludendo danni all’ambiente.

Tutti gli animali appartenenti ad una stessa unità di produzione  devono, invece, essere allevati nel rispetto delle norme del Reg. CEE 2092/91 (link). È inoltre consentito un allevamento misto purché le specie allevate non biologicamente siano differenti dalle altre e vengano collocate in unità distinte.