Tempo di crisi, tempo di risparmi, ma anche di grandi rivalutazioni: in un contesto sociale dove a causa della depressione economica la gente ha preferito fare tagli anche sul piano alimentare, si punta maggiormente verso la qualità del cibo che non alla quantità. Secondo un’analisi Coldiretti/Ixè, presentata durante la farmer’s market di Milano (la più grande fattoria all’aperto) è tornata l’abitudine di fare la spesa dal contadino, nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori: solo nel 2013 sono stati circa 15 milioni gli italiani che hanno adottato questo nuovo metodo di fare la spesa, soprattutto per l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Una spesa sicuramente più sostenibile, i prodotti sono a Km 0, ma soprattutto sono prodotti caratterizzati dalla genuinità e qualità: sono 1200 i mercati presenti su tutto il territorio italiano che grazie alla Fondazione Campagna Amica, promossa dalla Coldiretti, hanno realizzato la più vasta rete di vendita diretta realizzata da agricoltori del mondo e i numeri parlano chiaro con 28mila agricoltori e prodotti coltivati su 280mila ettari di terreno. In questi specifici mercati promossi da Campagna Amica, si possono comprare prodotti alimentari direttamente dall’agricoltore nel totale rispetto di tutte quelle regole che ne garantiscono la qualità e l’autenticità.
Si parla di consumo sostenibile, perché grazie a questo nuovo modo di concepire la spesa, è direttamente il consumatore che va dal produttore, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio e riducendo anche gli sprechi perché soprattutto la frutta e la verdura fresca durano almeno una settimana in più, non dovendo affrontare lunghi viaggi per arrivare nelle grandi distribuzioni. Di questa rete molto ampia di mercati e botteghe di agricoltori fanno parte frutta, verdura, legumi, ma anche prodotti di 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta.
Frutta, verdura, formaggi e salumi sono i prodotti maggiormente richiesti/acquistati presso i mercati degli agricoltori, ma in questo momento si stanno scoprendo anche prodotti nettamente diversi da quelli alimentari che rispondono al nome di agricosmetici.