30 Aprile 2014

Patatagate: la procura di Bologna indaga sulle false patate italiane

Per la tutela del consumatore a quella dei tanti produttori italiani la Procura di Bologna ha avviato un’inchiesta sulla commercializzazione di patate vendute come nazionali ma in realtà provenienti dall’Estero.

Si parla di una decina di persone coinvolte in quello che alcuni hanno definito il Patatagate. Un’indagine che porta nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica una consuetudine commerciale scorretta sempre più frequente: quella di commercializzare prodotti non italiani con il marchio made in Italy.

Una pratica che danneggia i tanti produttori italiani che ogni giorno investono nel nostro territorio.

E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna dopo che la trasmissione Report di ieri sera, lunedì 28 aprile, ha denunciato quello che è un’autentica truffa nei confronti dei consumatori che credono di acquistare prodotto italiano e che invece proviene da Paesi europei ed extraeuropei, con costi inferiori rispetto a quelli italiani anche a causa di un utilizzo di agrofarmaci vietati in Italia perché dannosi alla salute, ma autorizzati anche in Paesi europei, creando così una concorrenza sleale.

“Ciò che la Coldiretti denuncia da anni per numerose produzioni di pregio nazionali trova, purtroppo, ancora una volta conferma anche per un prodotto come la patata – ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – e a risentirne in modo particolare è proprio l’Emilia Romagna dove vengono prodotti circa 2,2 milioni di quintali di patate per un valore attorno ai 50 milioni di euro, con una punta di eccellenza rappresentata dalla Patata Dop di Bologna, unica in Italia ad avere ottenuto la denominazione d’origine protetta”.

Con un aumento del 5 per cento delle importazioni di patate dall’estero nel 2014 è importante fare chiarezza sulle anomalie di un mercato come quello nazionale dove oramai sono stranieri 4 tuberi su 10.

I consumatori spesso mettono nel loro carrello patate firmate come italiane quando in realtà si tratta di prodotti stranieri.

La Coldiretti sottolinea come la produzione nazionale di patate nel 2013 ha superato di poco il miliardo di chili mentre le importazioni hanno sfiorato i 700 milioni di chili dei quali quasi la metà provenienti dalla Francia.

Visto l’alto consumo di questo ortaggio, la patata infatti è uno di quelli più apprezzati e consumati dagli italiani, la Coldiretti sottolinea come sia importante la trasparenza e veridicità della provenienza dell’alimento.

Coldiretti da sempre in prima linea nella difesa del vero made in Italy, da poco infatti anche grazie all’importante contributo dell’ex procuratore antimafia Caselli ha promosso e costituito la Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”.

Un Osservatorio che vuole diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, proprio con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità.

La Coldiretti ha quindi commentato positivamente l'avvio dell’inchiesta della Procura di Bologna sulla commercializzazione di patate vendute come nazionali.