23 Maggio 2017

Made in Italy: tornano le antiche sementi della tradizione

Made in Italy è, da sempre, sinonimo di qualità e sicurezza alimentare e, finalmente, dopo diverso tempo e dopo aver rischiato l'estinzione, tornano le antiche sementi della tradizione italiana riscoperte dagli agricoltori per le caratteristiche specifiche di resistenza e per le proprietà distintive del pane e della pasta che si possono ottenere, a salvaguardia di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale storico proprio del Made in Italy. Un'operazione di recupero che culminerà nella giornata di domani, mercoledì 24 maggio 2017, alle ore 10,00, nella sede della Sis in via Mirandola di Sopra 1 a San Lazzaro di Savena (Bologna). Durante l'incontro organizzato da Coldiretti e Sis, Società Italiana Sementi, verrà presentato lo studio sul rischio di scomparsa dei semi antichi, ma anche le azioni di contrasto messe in atto dagli agricoltori italiani per salvarli; saranno quindi esposti in mostra gli antichi semi salvati, dal grano al riso fino all’erba medica.

L'occasione di domani sarà anche quella di vedere sfogline - il cui lavoro ha tradizioni antiche e fa parte dell'eccellenza Made in Italy - e pizzaioli impegnati nella preparazione di pasta con la semola dell’antico grano Senatore Cappelli, una cultivar di grano duro che dopo aver rivoluzionato la produzione di pane e pasta in Italia, ha rischiato di sparire, ma adesso torna sulle tavole italiane. Si tratta di un ritorno storico certificato e tracciato in purezza lungo tutta la filiera, dietro la spinta di straordinari contenuti nutrizionali e di una rusticità che ne consente la coltivazione anche in periodi e in terreni siccitosi.

All’appuntamento di domani, interverranno il direttore generale di Sis, Mario Conti, il presidente di Sis e vice-presidente nazionale di Coldiretti, Mauro Tonello. Il grano, come anche tutti gli altri prodotti che fanno parte dell'universo genuino dell'agroalimentare Made in Italy è un bene che deve essere tutelato: pane, pasta, farine sono parte di quei prodotti-simbolo del nostro Paese che fanno davvero al differenza sulle tavole di chi li consuma. Per questo preoccupa l'aumento del 15% delle importazioni di grano duro dal Canada: tali prodotti importati, infatti, sono destinati alla produzione di pasta senza alcuna indicazione in etichetta sulla reale origine. Per questa ragione è di grande importanza il decreto dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta trasmesso all’Unione Europea.