Staff Giovani Impresa: Da giovane imprenditrice a Presidente Giovani Coldiretti. Cosa vuol dire per te rappresentare i giovani agricoltori a livello nazionale?
Maria Letizia: Partendo dal presupposto che continuerò ad essere un’imprenditrice, che in più ha deciso di mettersi in gioco per portare un contributo a questo Paese, è senz’altro un grande onore per me poter rappresentare e guidare Coldiretti Giovani Impresa, ad oggi l’unica vera forza giovane italiana. Sono davvero orgogliosa di sentirmi portavoce di tutti quei giovani che, come me, hanno deciso di investire il loro futuro nelle campagne italiane. Un orgoglio che nasce dalla consapevolezza che Coldiretti Giovani Impresa rappresenta lo spaccato di società più bello dei nostri tempi. Una società che è la prova di un’Italia che ce la fa e che si rimbocca quotidianamente le maniche per vivere un presente migliore e per costruire le basi per un futuro più roseo.
Un orgoglio arricchito di senso di responsabilità ed entusiasmo, assolutamente necessari per poter ricoprire al meglio questo incarico. Incarico che io non potrei ricoprire senza il preziosissimo supporto e contributo dei membri dell’esecutivo nazionale e di tutti i delegati regionali e provinciali, che con costanza e senso di appartenenza promuovono e valorizzano il progetto di Coldiretti su tutto il territorio nazionale.
Staff Giovani Impresa: Cosa possono fare i giovani per l’agricoltura italiana?
Maria Letizia: Devono continuare a percorrere quel cammino che hanno intrapreso da qualche anno a questa parte. Quel cammino che ha portato a considerare l’agricoltura italiana un settore d’avanguardia e che sta dimostrando sempre di più la sua valenza civica e sociale. Perché oggi investire ed intraprendere in agricoltura significa produrre occupazione e ricchezza ma soprattutto bene comune. Quel bene comune che parte dalla salvaguardia dei territori e della sicurezza alimentare, passa per la tutela dei valori e delle tradizioni rurali ed arriva fino all’offerta di servizi per la società. Oggi i giovani possono e devono continuare ad arricchire il settore agricolo di intuito, idee, visioni, capitale umano e nuove tecnologie per renderlo sempre più competitivo e distintivo nel mondo.
Staff Giovani Impresa: Cosa possono fare invece lo stato e le istituzioni per i giovani italiani?
Maria Letizia: Stato ed istituzioni devono tracciare percorsi in cui le nuove generazioni possano esprimere le loro potenzialità, conoscenze e professionalità. Devono creare sbocchi occupazionali e generare un modello di società che permetta ai giovani di sentirsi realizzati non solo dal punto di vista lavorativo ma anche relazionale, di integrazione, che li porti a considerarsi parte indispensabile per la crescita dell’intera comunità. Stato ed istituzioni devono interpretare le esigenze delle nuove generazioni ed individuare possibili soluzioni, devono saper leggere con spirito critico lo stato di salute della società per elaborare poi un sistema di welfare idoneo. Devono abbattere tutte quelle barriere che oggi spingono molti giovani ad abbandonare il loro Paese d’origine per cercare realizzazione altrove.
Staff Giovani Impresa: Quali sono secondo te gli assi di sviluppo per l’agricoltura di domani?
Maria Letizia: L’agricoltura di domani non potrà fare a meno di continuare a poggiare le proprie basi sulla peculiarità dei nostri territori, delle nostre produzioni locali, sulle tradizioni e il saper fare delle comunità rurali. A tutto questo, però, va aggiunto l’estro creativo dei nostri giovani, il loro intuito, la loro capacità di fare di un ettaro di terra un’oasi di multifunzionalità, le loro conoscenze e professionalità orientate a coniugare un mestiere così antico e ricco di storia con le nuove tecnologie della nostra era. L’agricoltura di domani continuerà a poggiarsi sull’unicità dei nostri localismi che verranno, però, sempre più internazionalizzati, così come le usanze e i gesti tradizionali verranno reinterpretati in chiave digitale, permettendo di apportare quella dose di innovazione necessaria per lo sviluppo di una nuova modalità del fare impresa.
Staff Giovani Impresa: Cosa vuol dire per te essere una giovane imprenditrice agricola?
Maria Letizia: Significa senz’altro aver realizzato un sogno ed averlo trasformato in progetto, ma significa anche avere tra le mani un mestiere, il mestiere primario per eccellenza. Un mestiere indispensabile e necessario per l’economia del nostro Paese. Un mestiere alquanto soddisfacente e carico di responsabilità, perché oggi essere imprenditori agricoli significa produrre cibo, inteso come bene comune, offrire servizi terzi, ma soprattutto generare benessere, un benessere che nasce non solo dalla logica dei profitti, ma dal contenuto valoriale di questo settore, che ha effetti positivi sull’intera società.
Staff Giovani Impresa: Qual è il consiglio che senti di poter dare a un aspirante giovane imprenditore?
Maria Letizia: Di coltivare il loro sogno di avviare un’azienda agricola, di studiare, di acquisire competenze tecniche e di fare esperienze formative. Ma soprattutto di dare libero sfogo alla loro immaginazione e creatività, di non aver paura di osare, di inventare e sperimentare. Di essere curiosi e vogliosi di imparare, perché oggi in agricoltura non servono solo le braccia ma soprattutto menti brillanti.