8 Settembre 2015

Agricoltori Coldiretti a Brennero e Bruxelles a tutela Made in Italy

Grande partecipazione ieri alla mobilitazione in difesa dei prodotti e dell’agricoltura Made in Italy, che si ripete dopo la manifestazione della Battaglia di Natale che, già in precedenza, aveva coinvolto oltre diecimila fra allevatori e coltivatori Coldiretti, riuniti per bloccare l’import di prodotti di bassa qualità destinati alla contraffazione alimentare.
La protesta prosegue anche oggi, martedì 8 settembre, con i numerosi blitz degli agricoltori Coldiretti schierati al valico del Brennero per controllare camion e container che arrivano nel nostro Paese e smascherare il finto Made in Italy.
La mobilitazione può essere seguita in tempo reale anche attraverso Twitter, ricercando l’hashtag #bastaschifezze.

Dalle frontiere italiane passano ogni giorno circa 3,5 milioni di litri di latte sterile, concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori. La stessa cosa si verifica con milioni di cosce di maiale per fare i prosciutti, ma anche con le conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati e altri prodotti che, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti per l’occasione e confermato dai tanti casi di contraffazione scoperti dagli agricoltori Coldiretti proprio durante la mobilitazione.  Alla guida del presidio, che si svolge in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine presenti in frontiera, c’è il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

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Mentre al Brennero sono giunti migliaia di agricoltori per fermare i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze alimentari, a Bruxelles si sono mobilitati i Giovani della Coldiretti, rappresentati dalla nostra Delegata Nazionale Maria Letizia Gardoni per chiedere un cambiamento delle politiche europee. Il messaggio dei giovani della Coldiretti per le autorità comunitarie é molto chiaro: stop alle politiche comunitarie che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari, con conseguenze negative anche sull’occupazione e sull’economia nazionale.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la lettera di diffida della Commissione Europea, che vuole imporre all'Italia di produrre formaggi senza latte, ottenuti con la polvere, minando alla qualità delle eccellenze Made in Italy e rischiando di far sparire i 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane, ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni.

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