All’indomani della grande manifestazione che ha portato agricoltori e allevatori delle zone colpite da terremoto a Montecitorio per manifestare contro i ritardi nella ricostruzione, il dato che emerge è che in aiuto delle campagne c’è stata soprattutto la solidarietà della gente comune.
Con una vera corsa all’acquisto dei prodotti terremotati che ha coinvolto quasi 1 italiano su 4 (24%) compreso il Santo Padre che ha incaricato espressamente l'Elemosineria Apostolica di comprare prodotti alimentari tipici delle aree colpite da distribuiti a diverse mense caritative della città di Roma per la preparazione dei pasti donati.
Una opportunità resa possibile – sottolinea Coldiretti - anche grazie ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica che continuano ad ospitare, dalla Capitale a tutta la Penisola, gli agricoltori colpiti dal terremoto rimasti senza possibilità di vendita. Per le feste natalizie sono stati acquistati quasi diecimila cesti con i prodotti delle aree colpite dal sisma anche grazie all’enorme successo della vendita on line mentre oltre 50mila italiani hanno assaggiato la caciotta della solidarietà, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle terremotate di Norcia, Amatrice e Leonessa, e il “cacio amico” fatto con il latte degli allevamenti marchigiani.
Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate da Coldiretti numerose iniziative assieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Ma anche l’operazione “adotta una mucca” che ha già dato ospitalità ad almeno 2000 pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle e “dona un ballone” di fieno per garantire l’alimentazione del bestiame. Per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
Per dare finalmente risposte concrete agli allevatori colpiti dal terremoto occorre:
“Quanta vita rimane a Norcia, Amatrice, Visso, Basciano, Arquata del Tronto, Camerino e in tutti i Comuni colpiti, e quanta vita si potrà suscitare in futuro, sono legate al destino che avranno i produttori agricoli che non hanno lasciato la terra, le decine di migliaia di animali che essi accudiscono, le migliaia di ettari che coltivano, le Dop e le Igp a cui danno vita” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “se vogliamo ripristinare l’intreccio fra storia/cultura, ambiente, agricoltura che ha consentito a queste zone di vivere e prosperare, bisogna sostenere il suo “cuore” agricolo”.
"Si tratta di proposte concrete, ha dichiarato Maria Letizia Gardoni, Delegata Nazionale Coldiretti Giovani Impresa, quelle avanzate da Coldiretti, senza le quali diventa più reale il rischio di abbandono di vaste aree geografiche a forte vocazione agricola che ad oggi hanno permesso a tanti giovani di seguire il proprio sogno attraverso la realizzazione di un percorso imprenditoriale innovativo ed originale".