1 Luglio 2017

Terremoto centro Italia: le nuove scosse non fermano la raccolta di grano

Terremoto centro Italia: le recenti nuove scosse non fermano i lavori nelle campagne, dove è in pieno svolgimento la prima mietitura del grano seminato dall’inizio del terremoto, anche se il raccolto si prevede in calo del 15%. E’ quanto si afferma nel sottolineare che questa drammatica situazione non ha comunque scoraggiato agricoltori e allevatori: al prezzo di mille difficoltà e sacrifici, sono riusciti a garantire la produzione della maggior parte delle tipicità delle zone terremotate, anche in vista della ripresa del turismo. Sono 292.000 ettari i terreni agricoli coltivati nei 131 comuni colpiti dal terremoto centro Italia, con quasi la metà del terreno agricolo per un totale di circa 140.000 ettari è coltivato a seminativi, dal grano duro per la pasta all’orzo per la birra artigianale, dal farro all’avena, dai girasoli alle lenticchie e agli altri legumi. Significativa la presenza di allevamenti con quasi 65.000 bovini, 40.000 pecore e oltre 11.000 maiali dai quali scaturisce anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi che hanno continuato a garantire specialità di pregio famose in tutto il mondo.

Sulle tavole rimane il ciauscolo, seppur con un calo di produzione stimato nel 15%, a causa del crollo dei laboratori di trasformazione. Ma non mancano all’appello neppure altre specialità, come la patata rossa di Colfiorito, lo zafferano, il tartufo, il prosciutto di Norcia Igp, la cicerchia. Lo stesso discorso vale per il pecorino dei Sibillini, per il quale le quantità sono ridotte del 10-15% a causa soprattutto della diminuzione nella produzione di latte determinata dallo stress al quale sono stati sottoposti gli animali rimasti per lunghi mesi all’aperto. Il calo della produzione di latte è generalizzato. A pesare è l’abbandono forzato delle popolazioni, trasferite sulla costa, e la fuga dei turisti che hanno fatto venir meno la clientela, mettendo in grave difficoltà le aziende agricole che non hanno più un mercato locale per i propri prodotti. Per l’estate si spera nella ripresa dell’offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare.

Conseguenza del terremoto centro Italia è anche il mancato ripristino di alcune reti viarie, come ad esempio la strada che collega Norcia a Castelluccio, frequentatissima nel periodo della fioritura, che impedisce il normale transito dei turisti. Uno dei simboli della rinascita delle aree terremotate, salvata grazie a un impegno straordinario per garantire le semine. "Per sostenere la ripresa delle aree terremotate con l'economia ed il turismo proprio la zuppa di lenticchie di Castelluccio Dop è stata scelta come ricetta simbolo del Made in Italy nel libro “EU Farm Recipes', presentato dal Copa & Cogeca, che riunisce le organizzazioni agricole e delle cooperative europee" ha affermato  il presidente della Coldiretti e Vicepresidente del Copa Cogeca Roberto Moncalvo nel sottolineare l’esigenza che "la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”.