2 Febbraio 2017

Terremoto, bene semplificazione solo il 12% stalle mobili

A più di 5 mesi dalle prime scosse di terremoto sono state montate e rese operative appena il 12% delle stalle mobili previste, non si può più attendere e l’imperativo categorico è fare presto ed intervenire sulla semplificazione e sulla velocizzazione delle procedure.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’approvazione del Consiglio dei ministri del decreto in favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto, annunciata dal premier Paolo Gentiloni su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che contiene tra l’altro attese misure come:

  • Conferma di circa 35 milioni di euro di aiuti diretti per il mancato reddito delle imprese di allevamento da erogare entro febbraio;
  • Estensione del fondo di solidarietà alle colture assicurabili e non solo a quelle assicurate e agevolazioni per l'accesso al credito per i giovani agricoltori,;
  • Ulteriori semplificazioni per accelerare l'acquisto delle stalle mobili da parte delle Regioni.

Si tratta di interventi – sottolinea Coldiretti - per far fronte anche ai danni provocati dalla straordinaria ondata di maltempo che nel centro sud ha causato danni all’agricoltura superiori a 400 milioni di euro.

Va colmato un insostenibile ritardo che ha fatto salire a più di mille il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle zone terremotate - spiega Coldiretti - con gli allevatori che non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo mentre si è dimezzata la produzione di latte.

Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative assieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Ma anche l’operazione “adotta una mucca” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle fino alla “caciotta della solidarietà” con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzata dei centri urbani colpiti dal sisma.

Serve però anche una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli e per questo la Coldiretti sta lavorando per consentire l’applicazione dell’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute.

Complessivamente sono circa tremila, secondo la Coldiretti, le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve nelle aree del Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpite dal terremoto, con centomila animali allevati, che alimentano un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi da i quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo e che sostengono il flusso turistico che, tra ristorazione e souvenir, è la linfa vitale dell’economia locale.

Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento”, conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’esigenza che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”.