7 Luglio 2018

Olio: Italico in Maxiaccordo di filiera è fake new

Non esiste alcun riferimento al nome Italico né tanto meno alle miscele di olio extravergine di oliva Made in Italy con quelli importati dall'estero nel contratto di filiera per l’olio Made in Italy siglato da Coldiretti, Unaprol, Federolio e FAI S.p.A. (Filiera Agricola Italiana), che coinvolge le principali aziende di confezionamento italiane.

Lo rendono noto le organizzazioni firmatarie nel precisare che si tratta di una fake news diffusa ad arte per cercare di colpire un accordo storico per l’ olio italiano al 100%, da olive coltivate e molite in Italia, che riguarda un quantitativo di 10 milioni di chili per un valore del contratto di filiera di oltre 50 milioni di euro, che taglia intermediazioni, speculazioni e faccendieri. Si tratta di una notizia falsa cavalcata, più o meno strumentalmente, per interessi che non hanno nulla a che fare con il bene del Made in Italy, dei consumatori e degli imprenditori agricoli che in migliaia si stanno interessando per valutare liberamente le opportunità e le condizioni offerte da un contratto con un prezzo minimo garantito e finalmente la possibilità di una pianificazione produttiva pluriennale.

Per chi non avesse seguito la vicenda, stiamo parlando del più grande contratto di filiera per l’ olio Made in Italy di sempre, pari ad un valore di oltre 50 milioni di euro. La storica intesa nasce con l’obiettivo di assicurare la sicurezza e le diffusione dell’olio italiano al 100% stabilizzando le condizioni economiche della vendita grazie al coinvolgimento delle principali aziende di confezionamento italiane. Dall'unione delle imprese italiane si intende dare un futuro al settore e difenderlo dai violenti attacchi delle multinazionali che acquisiscono marchi tricolori per sfruttarne l’immagine sui mercati nazionali e internazionali e dare una parvenza di italianità alla produzioni straniere con l’inganno, anche attraverso irrilevanti e fumosi accordi.

Il contratto partirà con la campagna olivicola in corso e avrà durata pluriennale proprio per garantire la stabilità e la sostenibilità economica degli imprenditori agricoli che prendono parte al contratto di filiera. E’ prevista, infatti, una soglia minima di prezzo sufficiente a coprire i costi per la produzione e la tracciabilità di filiera con delle maggiorazioni anche in base a parametri qualitativi.