Si è invertita la tendenza al ribasso e la spesa a tavola degli italiani è salita: è stato rilevato un importo di 2,35 miliardi di euro (+2%) per i cibi e le bevande che sono stati consumati tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale, che 9 italiani su 10 (87%) hanno trascorso a casa con parenti o amici. Gli italiani non hanno rinunciato all’appuntamento più tradizionale dell’anno, che ha visto una crescita negli acquisti gastronomici rispetto all’anno precedente, in linea con le previsioni di ripresa nei consumi alimentari nel 2015.
A prevalere è stato il Made in Italy, a discapito di cibi esotici e fuori stagione, praticamente scomparsi dalle tavole nazionali. Si è invece affermato il trend della preparazione casalinga dei piatti (con il record di 3,5 ore trascorse in media tra i fornelli durante le festività) e della riscoperta delle pietanze tipiche del passato: il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche e i dolci fatti in casa. Tra coloro che non hanno festeggiato il Natale in casa, appena l’8% ha preferito il ristorante, mentre solo il 3% ha optato per gli agriturismi, in crescita rispetto allo scorso anno.
Secondo una stima di elaborazioni Coldiretti, la maggioranza delle tavole italiane sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali, per una spesa totale di 2.350 milioni di euro così suddivisa: