26 Febbraio 2016

L’olio di oliva Made in Italy conquista il mondo

In una sola generazione sono praticamente raddoppiati i consumi mondiali di olio di oliva con un balzo del 73% negli ultimi 25 anni, che ha cambiato la dieta dei cittadini in molti Paesi, dal Giappone al Brasile, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti in occasione della presentazione del primo rapporto Olio extra vergine di oliva italiano e consumatore mondiale realizzato da Unaprol/Ixe. Nel mondo sono stati consumati complessivamente 2,99 miliardi di Kg di olio di oliva nel 2015 con la vetta della classifica conquistata dall’Italia con 581 milioni di Kg e della Spagna con 490 milioni di Kg, ma sul podio salgono a sorpresa anche gli Stati Uniti con un consumo di ben 308 milioni di Kg e un aumento record del 250% nell’arco di 25 anni. La crescita dei consumi è avvenuta in modo vorticoso nell’ambito di una generazione anche in altri importanti Paesi a partire dal Giappone, dove l’incremento è stato addirittura del 1400% per un consumo di 60 milioni di kg nel 2015; in Gran Bretagna con una crescita del 763% a 59 milioni di kg e in Germania che, con un incremento del 465%, raggiunge i 58 milioni di kg. Una rivoluzione nella dieta si è verificata anche in Paesi come il Brasile, in cui l’aumento è stato del 393% per un totale di 66,5 milioni di kg; la Russia in cui l’aumento è stato del 320% anche se le quantità restano limitate a 21 milioni di kg; la Francia che con un incremento del 268% ha superato i 103 milioni di kg.

La situazione è invece profondamente diversa nei Paesi tradizionalmente produttori, come l’Italia, dove nel corso dei 25 anni i consumi sono rimasti pressochè stabili (+8%); la Spagna dove c’è stato un debole aumento del 24%; mentre in Grecia si è verificato addirittura un calo del 27%. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici, che hanno fatto impennare le richieste di quel crescente segmento di popolazione, che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione. Una opportunità anche per l’Italia che ha esportato 320 milioni di kg di olio di oliva nel mondo, dei quali quasi 100 milioni diretti proprio negli Stati Uniti, secondo le stime Coldiretti relative al 2015. Tuttavia le esportazioni dell’olio di oliva italiano sono calate in quantità del 16% rispetto all’anno precedente, anche per effetto della consistente flessione negli Usa, che sono il principale mercato di sbocco extracomunitario.

Un segnale preoccupante in un anno in cui è venuta forte la richiesta di trasparenza sulla reale origine dell’olio contenuto nelle bottiglie vendute come italiane, tanto che il 99% dei consumatori stranieri ritiene una frode la vendita di un olio extravergine d’oliva come italiano se fatto con olive provenienti da altri Paesi, secondo l’indagine Unaprol/Ixe’.
“Per cogliere le opportunità che si aprono per il prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea, bisogna stringere le maglie della legislazione con l’attuazione completa delle norme già varate con la legge salva olio, la n. 9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “la credibilità è il fattore di successo sui mercati internazionali dove si affacciano nuovi ed agguerriti concorrenti che vanno affrontati anche con un rinnovato impegno sul piano della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”. L’Italia può contare su un patrimonio di 250 milioni di ulivi ed è l’unico Paese con 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall’Unione Europea. Il fatturato dell’olio di oliva sale al valore record di 3 miliardi di euro nel 2015, realizzati per oltre la metà grazie alle esportazioni.

OLIO D’OLIVA: CONSUMI NEL MONDO (MIGLIAIA DI TONNELLATE)

Paese 1990/91 2015/2016 (prev.) Differenza
Giappone 4,0 60,0 1400%
Regno Unito 6,8 58,7 763%
Germania 10,3 58,2 465%
Brasile 13,5 66,5 393%
Russia 5,0 21,0 320%
Francia 28,0 103,0 268%
Stati Uniti 88,0 308,0 250%
Portogallo 27,0 74,0 174%
Turchia 55,0 124,0 125%
Spagna 394,1 490,0 24%
Italia 540,0 580,8 8%
Grecia 204,0 150,0 -26%
Cina - 6,0 -
Totale mondo 1.666,5 2.989,0 79%

Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Consiglio olivicolo internazionale