11 Giugno 2014

L’aumento del costo della vita di single e anziani per la crisi

Dura la vita da single, è proprio il caso si dirlo: secondo una recente analisi Coldiretti, basata su dati Istat, nel nostro Paese quasi una famiglia su tre è composta da una sola persona e i 7,1 milioni di single italiani,  a causa di questa condizione solitaria sono costretti ad affrontare un costo della vita superiore addirittura del 66%, rispetto a quello medio di ogni componente di una famiglia tipo.

Se è pur vero che la percentuale dei single italiani, soprattutto negli ultimi tempi, è aumentata in modo veritiginoso (parliamo del 41,3%), è anche vero che questo dato non va d’accordo con l’attuale crisi economica, perchè c’è maggior difficoltà nel far quadrare determinati bilanci a causa del fatto che vivere da soli oggi, è sicuramente più costoso che nel passato.

I tagli alla spesa alimentare proprio a causa della crisi, hanno portato un po’ di sollievo nelle famiglie composte da più persone,  una persona single, invece, spende in media 332 euro al mese, cioè il 62% in più rispetto a quello che spende una famiglia normale il cui budget mensile per la spesa alimentare si aggira intorno ai 204 euro. I motivi della maggiore incidenza della spesa a tavola sono certamente da ricercare - secondo Coldiretti - nella necessità per i single di acquistare spesso maggiori quantità di cibo per la mancanza di formati adeguati che comunque anche quando sono disponibili risultano molto più cari di quelli tradizionali.

Per i single - prosegue la Coldiretti - l’aumento di costi è più del doppio (101 %) per l’abitazione, del 76% per i combustibili e per l’energia e del 29% per i trasporti, rispetto alla media per persona di una famiglia tipo. D’altra parte gli appartamenti e le case piu piccole hanno prezzi più elevati al metro quadro sia in caso di acquisto che di affitto, usare l’automobile da soli costa di più come pure riscaldare un appartamento.

La scelta di vivere da soli non è peraltro sempre volontaria, ma è anche determinata dall’invecchiamento della popolazione con un maggior numero di anziani rimasti in solitudine, che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Non è un caso che ben l’8,6% delle presone che vivono da sole sopra i 65 anni si trovano in una situazione di povertà secondo l’Istat, con la percentuale che sale addirittura al 18,6% nel Mezzogiorno.