5 Dicembre 2019

Giornata mondiale del suolo, scomparse ¼ delle campagne in 25 anni

Nella giornata mondiale del suolo preoccupa apprende come l’ultima generazione si sia resa responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%). Tra le cause, l'eccessiva cementificazione e l’abbandono dei terreni  provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre.

La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire.

Il risultato è che sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Si tratta di dati allarmanti che dovrebbero far riflettere, soprattutto in questi giorni che a Madrid è in corso la Conferenza sul clima (COP25), del ruolo importante dell'agricoltura nella mitigazione dei fenomeni  tipici del cambiamento climatico.

“Se non poniamo un argine al consumo di suolo perdiamo un'opportunità in termini di sviluppo economico e occupazionale per l'intero Paese oltre al fatto che c'è un tema che riguarda l'ambiente, la sicurezza e la qualità della vita" ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre accelerare sull'approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio”.