Anche sotto la spinta dell’effetto Expo volano le esportazioni di prodotti alimentari Made in Italy, che fanno registrare un aumento del 7% nei primi 7 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat, dalla quale si evidenzia che ci sono tutte le condizioni per raggiungere nel 2015 il record storico di 36 miliardi di euro nel valore dell’export agroalimentare Made in Italy. Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole, si è aggiunta la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale di Expo. Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%), ma in crescita sono anche le esportazioni nei paesi dell’Unione Europea (+3,8%).
Il prodotto dell’agroalimentare più esportato dall’Italia nel mondo è il vino, ma rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio d’oliva. Circa i 2/3 delle esportazioni alimentari interessa i Paesi dell’Unione Europea con una crescita del 5%, ma il Made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti (+23,2%) e in Cina (+32,7%). Un risultato complessivo è ancora più incoraggiante se si considera il crollo delle spedizioni verso la Russia, a seguito dell’embargo che ha colpito importanti comparti dell’agroalimentare e ha causato un cedimento del 39,1% del valore delle esportazioni.
“Con questi risultati sul commercio estero l’agroalimentare, insieme al turismo, è probabilmente il settore che più di altri sta beneficiando dell’effetto traino dell’Esposizione Universale” ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “si tratta di un’occasione unica per dare la possibilità ai consumatori stranieri di mettere a confronto i prodotti originali con i troppi tarocchi che circolano in molti Paesi.”