Michelle Obama, in visita in Italia insieme alle figlie Malia e Sasha e alla madre Marian Robinson, oggi ha potuto gustare a Expo 2015 il vero Grana e non una delle tante imitazioni diffuse nel mercato estero, che nel 2014 hanno addirittura sorpassato per la prima volta in quantità il prodotto originale. Proprio il Grana originale è stato protagonista dello showcooking di Michelle Obama, che ha utilizzato scaglie di Grana per condire il proprio piatto. Una scelta significativa per la First Lady di un Paese come gli Stati Uniti che, con circa 150 milioni di kg, è leader mondiale nella produzione di imitazioni del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, denominate Parmesan.
Sul mercato statunitense ci sono circa 9 probabilità su 10 di acquistare Parmesan realizzato in Wisconsin, California o New York al posto del prodotto originale Made in Italy. Se i nomi sembrano simili, le caratteristiche sono profondamente differenti, perché i formaggi Made in Italy devono rispettare rigidi disciplinari di produzione, con regole per l’allevamento e la trasformazioni e un sistema di controlli che non ha eguali. La scelta culinaria di Michelle Obama assume un valore particolarmente importante, anche in vista del negoziato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), in cui uno degli elementi della trattativa è proprio rappresentato dalla tutela delle denominazioni dei prodotti tipici.
Occorre cogliere l’occasione della trattativa sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) per tutelare le produzioni agroalimentari italiane dalla contraffazione e dal cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding, molto diffuso in Usa, che rappresenta il primo mercato di falsificazione dei formaggi Made in Italy. In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo italiano, che prevede per la prima volta azioni di contrasto all'Italian sounding a livello internazionale.