28 Aprile 2015

Expo 2015: bene carta di Milano, sprecato 1/3 del cibo

In vista dell'eminente Expo 2015 è stata presentata la Carta di Milano da parte del Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, in cui si evidenzia che 1/3 del cibo prodotto nel mondo viene sprecato, per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame. 805 milioni di persone (1 su 10) nel mondo non ha ancora cibo sufficiente, mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo.
Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno, quasi il 30% della superficie agricola mondiale, ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra.

La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola e alimentare. In Italia, 6 cittadini su 10 (60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici nel 2014, secondo una tendenza favorita dalla crisi - molto però resta ancora da fare, con ogni italiano che, secondo un'indagine Coldiretti/Ixè, ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 kg di prodotti alimentari durante l’anno.
Tra chi ha tagliato gli sprechi:

  • il 75% fa la spesa in modo più oculato
  • il 56% utilizza gli avanzi nel pasto successivo
  • il 37% riduce le quantità acquistate
  • il 34% guarda con più attenzione la data di scadenza
  • l’11% dona in beneficenza.

La tendenza a ridurre gli sprechi cresce anche fuori dalle mura domestiche, con 1 italiano su 3 (33%) che quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi, con la cosiddetta doggy bag, anche se, tra questi, solo il 10% lo fa regolarmente, mentre il 23% solo qualche volta.
Secondo l’indagine indicativa on line condotta dal sito Coldiretti si evidenzia, peraltro, che una fetta rilevante della popolazione (24%) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi, semplicemente perché si vergogna di chiederli. La ristorazione italiana comunque si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo, o anche le bottiglie di vino non finite, e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc.