“Dall’Albero della Vita nascono i primati del Made in Italy alimentare, che può contare dal maggior numero di certificazioni a livello comunitario alla leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma anche il primato nella creazione di valore aggiunto per ettaro e quello nella sicurezza alimentare mondiale, con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma. Senza dimenticare il fatto che l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale, per la ridotta emissione di gas ad effetto serra.” È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nella giornata dedicata da Expo 2015 all’Albero della Vita.
“Il successo dell’albero della vita” ha sottolineato Moncalvo “è una scommessa vinta dalla Coldiretti, che ha voluto investire dall’inizio sul simbolo di Expo. La forza amica del Paese schierata dalla Coldiretti a Expo, è fatta da oltre 1 milione e mezzo di agricoltori, che ogni giorno producono il meglio del Made in Italy e che sono le radici, il tronco e i rami dell’Albero della Vita. Con questa opera e con la nostra presenza costante all'Esposizione Universale, abbiamo voluto raccontare e rappresentare la bellezza e la varietà dell’agricoltura italiana, un settore che in questi anni di crisi è riuscito a sostenere l’economia del nostro Paese e lo strategico fronte delle esportazioni. L’Italia è l’unico Paese che può vantare 273 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) superiori a quelle registrate dalla Francia, che conta circa 21mila agriturismi, oltre ad essere al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%).
“L’Italia è anche il Paese con le regole produttive più rigorose nelle caratteristiche dei prodotti alimentari” ha continuato Moncalvo “dal divieto di produrre pasta con grano tenero, a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi, fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino, che non valgono in altri Paesi dell’Unione Europea, dove si assiste a un crescendo di diktat alimentari finalizzati a surrogati, sottoprodotti e aromi vari, che snaturano l’identità degli alimenti. Sul territorio nazionale si conta inoltre il maggior numero di agricoltori biologici a livello europeo. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, mentre cresce anche la superficie coltivata, salita a quasi 1,4 milioni di ettari (+5%). Le aziende bio italiane sono il 17% di quelle europee, una percentuale che ci rende campioni continentali del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell’UE) e Polonia (25.944, 10% di quelle europee). La rete di vendita diretta degli agricoltori di Campagna Amica ha quasi 10mila riferimenti dove acquistare lungo tutta la Penisola prodotti alimentari a km 0 con un’azione di sostegno alle realtà territoriali e un impegno contro l’inquinamento ambientale per i trasporti, che non ha eguali negli altri Paesi dell’Unione e nel mondo.”