Il crollo dei raccolti di olive registrato nel 2014 - che ha coinvolto in realtà tutti i prodotti base della dieta mediterranea - avrà come conseguenza un drasticorazionamento delle scorte di olio extravergine per l’anno alle porte.
Il dossier presentato mercoledì 17 dicembre, in occasione dell’Assemblea Nazionale Coldiretti, evidenzia come cambieranno le tavole degli italiani nell’anno nuovo, con effetti negativi sia sulle tasche che sulla salute. Se il 2014 ha visto diminuire dell’11% il reddito agricolo reale dell’Italia, il 2015 sarà segnato da sostanziali cambiamenti dei prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati:
La produzione di miele Made in Italy, in particolare quello di acacia, castagno, agrumi e millefiori, è stata quasi dimezzata per effetto del clima anomalo e i violenti temporali. Non è stato un anno propizio nemmeno per la vendemmia, che si è classificata come la più scarsa dal 1950, con una quantità di vino imbottigliato in calo fino a 41 milioni di ettolitri, mentre quella dell’olio di oliva è crollata attorno alle 300 mila tonnellate. È allarme anche per la pasta, a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria italiana per l’acquisto di grano duro dall’estero: ben il 40% del fabbisogno interno è coperto dall’importazione, come conseguenza della mancanza di adeguati investimenti sull’agricoltura nazionale.
Se in Italia i raccolti di frumento hanno subito una leggera flessione (-4%), una decrescita consistente del 10% si è verificata nell’Unione Europea e un vero e proprio crollo del 27% in Canada, che è il principale fornitore dell’Italia. Secondo le stime dell’International Grains Council, la produzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnellate, registrando un calo complessivo del 15%. Anche per il raccolto nazionale di agrumi il conto è pesante, con un taglio del 25%, mentre per il pomodoro da conserva si registra un calo delle rese per ettaro. Se la produzione di pomodoro rimane in linea con la media stagionale degli ultimi 5 anni, è solo grazie a un aumento delle superfici coltivate.
Per le castagne siamo addirittura al minimo storico, con un raccolto nazionale ben al di sotto dei 18 milioni di kg registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa.
Gli effetti del crollo produttivo si faranno sentire a tavola, dove gli italiani sono i principali consumatori di pasta a livello mondiale, con una media a persona di 26kg l’anno – ben 3 volte superiore rispetto a Stati Uniti, Grecia e Francia, 5 volte superiore a Germania e Spagna e 16 volte superiore al Giappone. Gli italiani fanno registrare acquisti da primato anche per il vino (38 litri a persona all’anno), per l’olio di oliva (12kg a persona all’anno) e per i pomodori trasformati, con circa 35kg per persona all’anno.
Oltre agli effetti negativi dal punto di vista economico, rischiano di scarseggiare sulle tavole quei prodotti base della dieta mediterranea, considerati essenziali per garantire una buona salute, soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni. È una lunga tradizione gastronomica quella centrata sul consumo, in pasti regolari, di pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e un salutare bicchiere di vino, che ha consentito agli italiani di conquistare fino ad ora il record della longevità, con una vita media di 79.4 anni per gli uomini e di 84.5 per le donne, tra le più elevate al mondo.
“Con il crollo dei raccolti nazionali aumenta il rischio di portare in tavola prodotti spacciati per Made in Italy ma provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità” ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “il consiglio è dunque quello di verificare con attenzione l’origine in etichetta, almeno su quei prodotti come l’olio, il miele e gli agrumi freschi dove è in vigore l’obbligo di indicare la provenienza, oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica, ma anche cercare sulle confezioni il caratteristico logo (Dop/Igp) a cerchi concentrici blu e gialli, con la scritta per esteso nella parte gialla Denominazione di Origine Protetta o Indicazione Geografica Protetta, mentre nella parte blu compaiono le stelline rappresentative dell’Unione Europea” .