19 Gennaio 2015

Consumi: frutta e verdura in netto calo, -21% prodotti confezionati

Cambiano le abitudini nei consumi degli italiani che, per effetto della crisi, acquistano sempre meno verdura confezionata. È quanto emerge da un’indagine sulla base dei dati Ismea relativi ai primi 9 mesi del 2014, che registrano un calo del 21% nella vendita di ortaggi pronto uso (ready to cook), in particolare spinaci, cicoria e broccoletti.
Una tendenza che riguarda anche le insalate pronte, cosiddette di IV gamma, con una contrazione delle vendite del 13%. Si tratta di una netta inversione di marcia in un settore che è stato in forte crescita nei precedenti 10 anni, con una spesa di circa 700 milioni di euro per una quantità di oltre 90 milioni di kg all'anno, tanto che è stato necessario regolamentare la vendita per legge.
I prodotti confezionati più acquistati sono le insalate, le carote e i pomodorini, ma cominciano a diffondersi anche le vaschette di frutta già tagliata e sbucciata, pronta senza doversi sporcare le mani e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata, o come risparmia-tempo.

Il ritorno degli italiani a pulire e a preparare direttamente le verdure è stato favorito dalle esigenze di risparmio, ma a preoccupare è il calo negli acquisti di ortofrutta che ne consegue: i consumi di frutta e verdura degli italiani si sono fermati a 130,6kg a persona nel 2014, equivalenti a non più di 360gr al giorno, ben al di sotto del limite di 400gr consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
La spesa familiare di frutta e verdura è crollata di oltre il 20% negli anni della crisi. Si tratta dell’effetto della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata nel 2007, che sta mettendo a rischio le imprese e la salute dei consumatori. È necessario porre fine a questo cortocircuito, per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della nostra invidiatissima dieta mediterranea, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione ortofrutticola.

Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia, solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno 4 porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi. Una così bassa percentuale è allarmante, vista l’importanza di questi alimenti nel garantire l’assunzione di elementi fondamentali per l’organismo, come vitamine, minerali e fibre, che svolgono un’azione protettiva e antiossidante.
Il calo è ancora più preoccupante nel caso di bambini e adolescenti: il numero di coloro che mangiano frutta e verdura almeno 1 volta al giorno è sceso al 35% nel 2013, mentre si registra un trend in crescita tra i più giovani nel non assumere affatto prodotti ortofrutticoli, o nel farlo al massimo 2 volte a settimana (31%).