Dopo 6 anni di flessione, si arresta la caduta dei consumi alimentari degli italiani, che nel 2015 riprendono a salire e sono la più evidente dimostrazione del ritorno di fiducia, da parte delle imprese e dei consumatori. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sulla fiducia di consumatori e aziende nel mese di marzo.
Si inverte la tendenza dopo 6 anni consecutivi di calo superiore ai 2 punti medi annui e torna ad aumentare la spesa alimentare, che è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione, con un importo complessivo di 215 miliardi. Un cambiamento che deve trasferirsi alle imprese agricole, con un’adeguata remunerazione dei prodotti, dopo che nel 2014 alle difficoltà economiche si sono sommate quelle climatiche.
I dati consuntivi sul commercio al dettaglio dei prodotti alimentari hanno fatto registrare un aumento delle vendite del 2,9% a gennaio 2015, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con un vero boom per i discount che mettono a segno un +5,6%, ma incrementi per gli alimentari si registrano anche nella grande distribuzione (+3,6%) e nei piccoli negozi (+0,6%).
A frenare la deflazione, ha contribuito il balzo del 12,5% dei prezzi della verdura rispetto allo scorso anno dovuto anche al maltempo che ha distrutto le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli e danneggiato quelle in serra lungo tutta la Penisola. I dati sull’andamento dell’inflazione in Italia a marzo evidenziano anche un aumento del 3,5% dei prezzi dell’olio e dell’1,5 % per quelli della frutta che fanno aumentare il carrello della spesa. L’andamento dei prezzi è accompagnato da una inversione di tendenza positiva sul lato dei consumi. Come precedentemente ribadito, dopo 6 anni consecutivi di riduzione, i consumi sono previsti in aumento nel 2015 con il ritorno della fiducia sui mercati.