26 Aprile 2016

Consumatori mondiali di vino, l’Italia scende dal podio

L’Italia per la prima volta nel 2015 viene raggiunta sul podio dei principali paesi consumatori mondiali di vino dalla Germania con 20,5 milioni di ettolitri, preceduta dalla Francia con 27,2 milioni di ettolitri e dagli Stati Uniti, che conquistano il primato con 30,1 milioni di ettolitri. È quanto emerge da un'analisi di Coldiretti sulla base dei dati dell’Organizzazione mondiale del Vino e della Vite (OIV), che ha evidenziato peraltro una sostanziale stabilità nei consumi mondiali in quantità a 240 milioni di ettolitri, erano 239 nel 2014.

Il cambiamento della classifica dei consumatori mondiali di vino è stato determinato da:

  • l’aumento dell’1% dei consumi negli Usa
  • il calo dell’1,2% dei consumi in Francia
  • il debole aumento in Italia (+0,3%)
  • incremento più consistente della Germania (+1,1%).

Negli ultimi anni si è verificata una vera rivoluzione del mondo del vino a partire dall’Italia, dove i consumi interni sono scesi al minimo dall’Unità d’Italia, anche se nel 2015 hanno registrato una debole inversione di tendenza, ma gli italiani hanno detto addio a quasi 1 bicchiere di vino su 4 negli ultimi dieci anni. Il risultato è che la quantità di vino Made in Italy consumato in Italia è risultata addirittura inferiore di quella bevuta fuori dei confini nazionali con l’Italia.

Secondo l’Organizzazione mondiale del Vino e della Vite infatti l’Italia nel 2015 è il primo produttore mondiale di vino con 49,5 milioni di ettolitri, davanti alla Francia con 47,5 milioni di ettolitri, con la produzione mondiale che è salita del 5,4% a 274,4 milioni di ettolitri. Nel 2015, rispetto all’anno precedente, le vendite di vino italiano all’estero hanno raggiunto il record storico di 5,4 miliardi (+5%), per effetto di un incremento in valore di oltre 13% negli Usa, mentre nel Regno Unito l’export cresce dell’11% e la Germania rimane sostanzialmente stabile. In Oriente le esportazioni sono cresciute sia in Giappone sia in Cina, rispettivamente in valore del 2% e del 18%.

Negli Stati Uniti sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco che piace però molto anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella e al Collio. Lo spumante è stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero nel 2015, con le esportazioni che con un aumento del 17% hanno raggiunto il record di 985 milioni di euro. Nella classifica delle bollicine italiane più consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese.

Per quanto riguarda le destinazioni, la classifica è guidata dal Regno Unito con circa 250 milioni di euro e un incremento del 44% nel 2015, ma rilevanti sono anche gli Stati Uniti con circa 200 milioni e un aumento del 26% a valore. Preoccupante è invece il flop registrato in Russia, dove le esportazioni di vini e spumanti calano ulteriormente del 31% per effetto delle tensioni politiche e commerciali nonostante il vino non rientri tra i prodotti colpiti dall’embargo. Il successo del vino italiano all’estero ha spinto il fatturato del vino e degli spumanti, che cresce del 3% e raggiunge nel 2015 il valore record di 9,7 miliardi.