29 Dicembre 2015

Capodanno 2016 in arrivo con record di brindisi italiani all’estero

Per le sole festività di Capodanno, salgono a 190 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero. E’ quanto si stima nel sottolineare che è record storico per lo spumante Made in Italy all’estero, dove si registra un balzo del 13% nelle bottiglie esportate, sulla base dei dati Istat nei primi nove mesi del 2015 sul commercio con l’estero, dove si beve la maggioranza dello spumante prodotto in Italia.
Fuori dai confini nazionali non sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane, come quest’anno.

La domanda di bottiglie è cresciuta:

  • del 48% in Gran Bretagna
  • del 22% negli Stati Uniti

che si classificano rispettivamente come il primo ed il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, che però vanno forte anche in Germania (+5%) che si posiziona al terzo posto.
Le richieste sono aumentate del 9% anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nella classifica delle bollicine italiane più consumate nel mondo, ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che, ormai, sfidano alla pari il prestigioso champagne francese. Quest’anno all’estero si stapperanno più bottiglie di spumante italiano che di champagne francese. A pesare sul successo è il fatto che crescono anche le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa, dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania, che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene peraltro copiato dalla Russia al Sudamerica.

Il risultato delle feste di fine anno consente alle esportazioni di spumante italiano di superare per la prima volta nel 2015, il valore del miliardo di euro. Anche in Italia si registra dopo 7 anni di riduzioni, una svolta positiva con 52 milioni di tappi di spumante Made in Italy che salteranno nelle feste di fine anno, in aumento del 4% per cento.

LE BOTTIGLIE DI SPUMANTE ITALIANO STAPPATE ALL’ESTERO

Francia + 9 per cento
Gran Bretagna + 48 per cento
GermaniaStati Uniti + 5 per cento+ 22 per cento
TOTALE + 13 per cento

FONTE: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore nei primi 9 mesi del 2015