L’anno che si sta per concludere è stato caratterizzato da interessanti cambiamenti negli acquisti degli italiani che, secondo i dati Istat, hanno evidenziato una flessione generale dell’1,3% nei primi 10 mesi del 2014. L’unica voce in controtendenza è data dalla spesa low cost nei discount, con un crescita del 2,4%, mentre calano tutte le altre forme distributive, sia alimentari che non. Un segno negativo nelle vendite si rileva nella grande distribuzione (-0,6%), ma un vero e proprio crollo è stato registrato nel fatturato delle piccole botteghe (-2,6%), soprattutto alimentari, che ne mette a serio rischio la sopravvivenza.
A far scendere ulteriormente il valore degli acquisti, sono state le strategie di risparmio, così evidenziate da un’analisi Coldiretti/Censis:
Un crescente segmento della popolazione predilige dunque l’acquisto di prodotti low cost nei discount, ma il risparmio economico non sempre si traduce in reale convenienza. Al basso prezzo degli alimenti può a volte corrispondere anche una bassa qualità, con possibili gravi conseguenze sulla salute. La riduzione significativa dei negozi tradizionali è un fenomeno che comporta evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, così come un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e, spesso, anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani.
A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata la crescente presenza di botteghe e mercati del circuito Campagna Amica, che vede coinvolti agricoltori e produttori locali. Lo scopo di questa è iniziativa è realizzare un collegamento diretto tra produttori e consumatori, un’opportunità per sostenere la storia, la cultura e la vivibilità dei centri urbani.