15 Luglio 2015

Agromafie: criminalità controlla 5mila ristoranti, è nuovo business

Il business delle agromafie è in ascesa, in particolare nel mondo della ristorazione. Sono almeno 5mila i locali del nostro Paese nelle mani della criminalità organizzata, che approfitta della crisi economica per penetrare in modo sempre più massiccio e capillare nell’economia legale. È quanto affermato in relazione al blitz della Direzione Investigativa Antimafia con il sequestro del ristorante Il Barroccio nel centro di Roma, di proprietà dello stesso imprenditore a cui nel marzo scorso erano stati sequestrati altri due ristoranti vicini, Er Faciolaro e La Rotonda, nella zona Pantheon.

Acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi, le organizzazioni criminali hanno la possibilità di rispondere facilmente a una delle necessità più pressanti: riciclare il denaro frutto delle attività illecite, come è emerso dal III Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Il volume d'affari complessivo delle agromafie è salito a 15,4 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese. L’agroalimentare è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita, che ne comprende la strategicità in tempo di crisi, perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone.

Tra gli schermi legali di questi ristoranti si cela dunque un’espansione mafiosa, sempre più aggressiva e sempre più integrata nell’economia regolare. Grazie a una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite, muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità da cui è difficile risalire ai veri proprietari e all’origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell’Ordine svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare e, in modo specifico, nella ristorazione nelle sue diverse forme - dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.