27 Agosto 2015

Agricoltura: soprusi su lavoro con pomodoro sottopagato 8 cent/kg

La questione dello sfruttamento della manodopera a basso costo in agricoltura è di nuovo argomento di discussione dopo il caso dei pomodori raccolti in Puglia, sottopagati a meno di 8 centesimi al kg, insufficienti a coprire i costi di produzione e di raccolta, che alimentano una catena dello sfruttamento che occorre spezzare. È quanto ha denunciato il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che la situazione non è molto diversa se si parla di arance o di uva, nel suo intervento al vertice nazionale sul caporalato per definire il piano di azione per il contrasto al fenomeno e al lavoro irregolare in agricoltura con i Ministri delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e del Lavoro, Giuliano Poletti.

Occorre combattere senza tregua, con pene severe e rigorosi controlli, il becero sfruttamento che - ha continuato Moncalvo - colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli. E su questo sta lavorando l'Osservatorio sulla criminalità nell'agroalimentare, guidato da Giancarlo Caselli, che la Coldiretti ha promosso e sostenuto. Serve una grande azione di responsabilizzazione dell'intera filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, sia italiani che stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro, con un'equa distribuzione del valore.

Dobbiamo impegnare le nostre forze ­- ha concluso Moncalvo - in un'operazione di trasparenza e di emersione, mettendo a punto un patto di emancipazione dell'intero settore agricolo, in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità, come dimostrano i 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni, assunti regolarmente in agricoltura. Con la rete del lavoro agricolo di qualità si avvia un importante percorso che tutela i lavoratori dallo sfruttamento e premia le imprese virtuose, che dobbiamo proseguire con serietà anche quando le luci sui drammatici casi di cronaca saranno spente.