Con l’invasione storica di olio di oliva tunisino - che ha visto aumentare del 734% le importazioni nel 2015 - è necessario difendere dalle truffe la nostra agricoltura e, in generale, il Made in Italy che quest’anno può contare su una produzione da record dal punto di vista qualitativo pari a circa 299 mila tonnellate in aumento rispetto ai risultati disastrosi dello scorso anno.
E’ quanto si afferma sulla base dei dati Istat relativi ai primi 8 mesi, nel commentare positivamente l’azione del Corpo Forestale dello Stato che ha scoperto una maxifrode su 7.000 tonnellate di olio spacciato come 100% italiano, ma in realtà ottenuto mediante la miscelazione di oli presumibilmente extravergini provenienti anche da Paesi extra Ue (Siria, Turchia, Marocco e Tunisia) grazie all’impiego di una tecnica innovativa del riconoscimento del Dna delle cultivar di olivo presenti nell'olio (analisi molecolare).
La cosiddetta Tac dell’olio era stata presentata pubblicamente pochi giorni fa a Bari, in occasione della giornata nazionale dell’extravergine italiano e utilizza la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (Nmr), in combinazione con l'analisi statistica multivariata, per scoprire la reale identità dell'olio di oliva e smascherare le frodi. In pratica la Tac fotografa tutto quello che c’è dentro l’olio e il risultato viene confrontato con le differenti varietà di oli italiani, per capire se ha le stesse caratteristiche oppure no.
“Di fronte all’aggressione in atto nei confronti di un prodotto-simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea, bisogna stringere le maglie della legislazione con l’attuazione completa norme già varate con la legge salva olio, la n. 9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è importante cogliere le opportunità che vengono dall’utilizzo delle nuove tecnologiche, per combattere le frodi che allontanano i consumatori italiani e sporcano l’immagine del made in Italy sui mercati internazionali”.
A livello mondiale, si registra un aumento costante del consumo di olio di oliva che ha fatto un balzo del 50% negli ultimi 20 anni mentre, secondo uno recente studio, gli italiani hanno tagliato del 25% negli ultimi 10 anni gli acquisti di olio di oliva e i consumi a persona sono scesi a 9,2 Kg all’anno, dietro la Spagna con 10,4 Kg e la Grecia che con 16,3 Kg domina la classifica.
A preoccupare è anche il via libera annunciato dalla Commissione Europea all’aumento del contingente di importazione agevolato di olio d’oliva dal Paese africano verso l’Unione europea fino al 2017, aggiungendo ben 35mila tonnellate all'anno alle attuali circa 57mila tonnellate senza dazio già previsti dall'accordo di associazione Ue-Tunisia”. Una decisione sulla quale è giustamente intervenuto anche il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni affermando che “non si deve danneggiare l’economia agricola nazionale”.
"Dare valore ai risultati raggiunti è molto importante: per questo motivo, insieme a tutti i nostri giovani agricoltori, ci impegniamo quotidianamente ad aiutare i consumatori finali nelle scelte più consapevoli - ha dichiarato la Delegata Nazionale dei Giovani di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni - in tal senso è importante che tutti imparino la trasparenza, quindi a leggere le etichette e ad acquistare prodotti che sono garantiti al 100% Made in Italy".
Queste sono le condizioni necessarie per approfittare dell’ottima annata Made in Italy: guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. Se si vuole comperare un buon extravergine italiano, bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione.
L’Italia può contare su un patrimonio di 250 milioni di ulivi ed è l’unico Paese con 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall’Unione Europea. Il fatturato dell’olio d’oliva sale al valore record di 3 miliardi di euro nel 2015 realizzati per oltre la metà grazie alle esportazioni.