29 Gennaio 2016

Agricoltura Made in Italy a rischio, per pomodoro dal Marocco

La nostra agricoltura e i prodotti base della dieta mediterranea Made in Italy sono sotto attacco con le importazioni di pomodoro dal Marocco in Europa, che sono raddoppiate a gennaio rispetto allo stesso mese dello scorso anno, superando i contingenti di importazione fissati dall’accordo tra Unione Europea e Marocco. E’ quanto si afferma sulla base dei dati relativi alle importazioni di pomodori da mensa dal Marocco, diffuse dall’associazione degli esportatori spagnoli Fepex per le prime due settimane.

L’accordo con il Marocco è fortemente contestato dai produttori agricoli perché nel paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale  per il basso costo della manodopera.
Tra l’altro recentemente la Corte di Giustizia Europea, ha deciso l’annullamento dell'accordo commerciale Ue-Marocco, che "danneggia il territorio del Sahara occidentale, dove abita il popolo saharawi".

Coldiretti chiede che la Commissione attivi urgentemente le clausole di salvaguardia previste dall’accordo, vista la grave perturbazione di mercato creata dall’eccessivo aumento delle importazioni, che rischia di mettere in ginocchio territori, soprattutto in Sicilia e Puglia, già minacciati dal possibile via libera all'accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione di 35mila tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017. L’Italia produce oltre 1 milione di tonnellate di pomodoro da mensa in pieno campo ed in serra, con la Sicilia leader di settore. Con le importazioni è aumentato il rischio di frodi con il pomodoro marocchino venduto come italiano e le quotazioni al produttore agricolo sono crollate del 43,7% nella prima settimana di gennaio, su livelli insostenibili secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.